Esplosioni a Odessa, allarme aereo su sei regioni ucraine

Tornano a suonare gli allarmi aerei su sei regioni ucraine. Avvertite esplosioni a Odessa e Zaporizhzhia. La Russia continua a difendere i territorio occupati e questo rende difficile l’avanzata ucraina, secondo ISW la controffensiva ucraina avrà una pausa di 7 giorni per rivalutare le tattiche.

Operazioni militari ucraine
Operazioni militari ucraine – Nanopress.it

Cresce il numero delle vittime dovute al crollo della diga di Kakhova, sono 17. Padre e figlio rimasti uccisi in un bombardamento russo nella città di Bilopolla. La banca centrale cinese si è adeguata alle richieste europee per non imbattersi in sanzioni a causa della Russia.

Esplosioni a Odessa, l’allarme aereo è scattato su sei regioni ucraine

L’allarme antiaereo è tornato a suonare sul territorio ucraino in sei regioni. Ad Odessa sono state avvertite diverse esplosioni, la notizia è stata riportata dai media locali che hanno anche reso noto che le autorità ucraine hanno attivato i sistemi di difesa.

Secondo quanto riportato si tratta di un nuovo attacco con droni di tipo Shahed che sono di fabbricazione iraniana. Le altre regioni in allerta sono il Donetsk, Kharkiv, Dnipro, Sumy, Mykolaiv e Luhansk.

Forti esplosioni sono state avvertite anche a Zaporizhzhia da quanto riportato da Ukrinform.

Secondo quanto riportato da Serhii Bratchuk, capo del Consiglio civico della regione di Odessa, le forze di difesa hanno abbattuto tutti i missili lanciati dai russi, si tratta di quatto missili Kalibr. Lo ha riportato su Telegram.

Online è stato diffuso un video dal ministero della Difesa russo in cui si possono vedere droni colpire i carri armati che si trovano nella regione di Zaporizhzhia. Secondo i russi in questa zona l’esercito ucraino ha lanciato più attacchi nelle ultime 24 ore, nessuno dei quali ha però avuto successo.

La Russia continua a difendere il fronte sud-orientale della regione e anche Kherson, lo riportano anche fonti militari ucraini che confermano che gli attacchi in queste zone non hanno portato alcun successo.

Ukrinform ha invece riportato la notizia, citando il bollettino dello stato maggiore ucraino, che l’esercito ucraino è impegnato in questi ultimi tre giorni nella controffensiva nel Donbass.

Secondo anche l’intelligence britannica in questa zona si è riusciti a “sfondare” le linee nemiche guadagnando circa 1,4 chilometri intorno alla città di Bakhmut, anche se i stessi militari ucraini affermano che i russi stanno difendendo la zona occupata e perciò si verificano pesanti combattimenti.

Gli stessi militari hanno poi affermato che i russi hanno effettuato diversi attacchi aerei nei distretti di Orikho, Novopavlivka e Gulyaipol utilizzando l’artiglieria su più di 20 insediamenti.

Dall’Ucraina sono invece stati effettuati 16 attacchi in cui si concentra il personale russo e 2 attacchi con sistemi missilistici dell’esercito russo colpendo missili e artiglieria. Avrebbero inoltre attaccato altri due punti di controllo e cinque aeree di insediamento delle truppe russe.

Bombardamento su Sumy a causa di questo attacco ci sonno state due vittime, il tenente di polizia Roman Babenko di 38 anni e suo figlio di 4 anni morti nella città di Bilopolla.

La notizia è stata riportata da Ukrinform citando le parole di Volodymyr Artyukh, capo dell’amministrazione regionale dell’Ucraina. Secondo quanto riportato il bombardamento sarebbe avvenuto in pieno giorno al centro della città.

Secondo l’Istituto per lo studio della guerra che ha citato l’intelligence delle forze di difesa estoni, tra cui il colonello Margo Grosberg, nei prossimi giorni la controffensiva ucraina dovrebbe essere sospesa per riesaminare le tattiche.

Fino ad oggi l’Ucraina non ha impegnato tutte le sue forze nella controffensiva, e la pausa servirebbe a creare nuove tattiche per essere più efficaci sul territorio. Queste pause sono perciò normali nelle grandi offensive di guerra, e non vuol dire che è la fine della controffensiva.

Operazioni di soccorso Odessa
Operazioni di soccorso a Odessa – Nanopress.it

Sale a 17 il numero di vittime per il crollo della diga di Kakhovka

Continua a salire il numero delle vittime dovute al crollo della diga di Kakhovka, sono 17 ad oggi. La notizia è stata riportata da Ihor Klymenko, ministro degli Interni ucraino, attraverso il suo canale Telegram che è stato poi citato da Ukrinform.

Secondo quanto si apprende 13 delle 17 vittime sono morte per annegamento, le altre 4 invece hanno ricevuto ferite da arma da fuoco durante le operazioni di evacuazione. Ci sono ancora 31 persone che risultano disperse.

Ad oggi la situazione è ancora difficile nelle zone con 876 case ancora allagate e 3614 cittadini ancora senza una casa e che sono ancora evacuati dalle zone colpite.474 di loro sono bambini mentre 80 sono persone che hanno una mobilità ridotta.

L’esercito ucraino ha diffuso una foto che mostrerebbe un’auto sulla diga piena di esplosivo prima che crollasse. La diga è crollata qualche giorno dopo mentre si trovava sotto il controllo russo.

Denise Brown, coordinatore umanitario dell’ONU in Ucraina ha accusato la Russia di bloccare le varie consegne degli aiuti alle vittime e alle zone in difficoltà colpite dalla distruzione della diga di Kakhovka.

Secondo quanto riportato da Denise Brown la Russia non permette alle Nazioni Unite di accedere alle aeree meridionali che si trovano sotto il controllo russo, impedendo in questo modo, l’arrivo degli aiuti.

La Banca centrale cinese ha limitato i trasferimenti russi di yuan verso l’Europa, gli Stati Uniti d’America, la Svizzera e il Regno Unito. La decisione non è della Cina ma è parte delle conseguenze nate dalle sanzioni europee che bloccano i canali alternativi.

La notizia è stata riportata da Pavel Semenov, il presidente del consiglio di amministrazione della banca russa Modulbank. Questi trasferimenti verrebbero utilizzati dai russi per eludere le sanzioni.

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