La Protezione civile siciliana lancia l’allerta di “preallarme” per l’Etna dopo le variazioni dei dati in possesso dell’Ingv che hanno mostrato un aumento delle attività vulcaniche dallo scorso lunedì pomeriggio. Tutti, comuni e gli enti che si trovano nelle vicinanze del vulcano, sono tenuti ad applicare le nome previste nell’ordinanza del 2013.
Attualmente l’allerta per l’aviazione civile è passata da verde a gialla ma l’aeroporto internazionale che si trova a Catania rimane comunque operativo, anche se attualmente sul sito non è possibile vedere la lista dei voli che sono in partenza e in arrivo.
Il dipartimento regionale della Protezione civile siciliana ha diramato una nuova fase operativa sull’Etna, a causa di quello che sta avvenendo nelle ultime ore si è passato dallo status “Attenzione” allo status di “Preallarme”.
Le aree sommitali saranno accessibili in base alle prescrizioni che sono contenute all’interno delle “Procedure di allertamento Rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna” documento che è parte del testo dell’ordinanza della Prefettura di Catania n.18709 che è stato realizzato il 4 aprile del 2013.
Tutti i sindaci dei comuni limitrofi e gli enti che si trovano in prossimità dovranno applicare tutte le misure incluse nell’ordinanza in particolare le norme che riguardano l’interdizione alle aeree interessate del fenomeno.
Inoltre sono tenuti a restare aggiornati costantemente sulla situazione e i suoi sviluppi, dovranno poi attivare il Coc e delle locali Oo.d.V. e le procedure previste del Piano comunale della Protezione civile attualmente in corso.
Per quanto riguarda l’aviazione civile l’allerta è passata da verde a giallo ma al momento questo non comporta alcuna modifica alle operatività dell’aeroporto internazionale sito a Catania.
L’aeroporto rimarrà perciò operativa anche se al momento sul sito ufficiale della struttura non viene data la possibilità di caricare la lista dei voli.
A lanciare l’allarme è stata proprio Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che negli ultimi giorni stava monitorando la situazione dell’Etna.
Fino a lunedì alle ore 15, l’ampiezza media del terrore vulcanico era stata caratterizzata da ampie oscillazioni dei suoi valori ma restando nei valori medi.
La situazione è però cambiata nelle ultime ore, e queste oscillazioni sono diventante molto più ampie e in alcuni momenti l’ampiezza media del tremore dell’Etna ha raggiunto dei valori piuttosto alti.
Attualmente la situazione è sotto controllo e l’ampiezza media rimane nella media. I centroidi delle sorgenti del tremore vulcanico hanno riguardato principalmente l’area sommitale, tra il cratere che si trova a Sudest e l’area ed est che include i crateri centrali.
La profondità dei fenomeni si è verificata tra 1700 e i 2900 metri sopra il livello del mare. Dalle ore 17 di lunedì si è invece registrata una ripresa dell’attività infrasonica mostrando dei periodi di tremore più o meno intensi.
Le sorgenti si trovano principalmente al cratere Bocca Nuova. Per quanto riguarda i segnali delle reti di deformazione al momento non ci sono variazioni significative.
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