Elogi e critiche, alla Nazionale italiana di Antonio Conte sono, spesso, piovute addosso parole ingenerose ma, forse altrettanto spesso, sono arrivati epiteti d’orgoglio verso gli Azzurri dell’ex allenatore e giocatore della Juventus. Cerchiamo di fare un resoconto, giorno dopo giorno, partita dopo partita, delle dichiarazioni delle persone più influenti del panorama calcistico sull’Italia agli europei di Francia.
Giovanni Trapattoni, ex allenatore, giocatore e Commissario Tecnico ha molti contatti con la Germania grazie alla sua esperienza anche nella Bundesliga e ha commentato cosi la sfida tra Italia e Germania: “la Germania è davvero una potenza calcistica. In sfide così, la condizione psico-fisica conta tantissimo”.
Il Trap, come viene chiamato da tutti gli appassionati di calcio e da chi lo amato sia da giocatore ma soprattutto da allenatore, ha continuato dicendo: “Ci amano e ci ammirano, ma ci soffrono anche, questo è innegabile. Nella loro mentalità c’è un’idea di ‘Deutschland’ nel mondo, un’idea dominante, come la Merkel, la sua voglia di supremazia è evidente. Si sentono sempre fortissimi, poi arriviamo noi, piccoli, sempre polemici, con tanti peccati ma alla fine geniali. E li mettiamo in crisi”.
L’ex attaccante dell’Udinese e poi anche del Milan, Oliver Bierhoff, adesso a capo della delegazione della nazionale tedesca, ha dichiarato: “Con l’Italia sarà una partita dura che richiederà grandissimo impegno da parte nostra; siamo fiduciosi e ci auguriamo di vincere. Per il successo della squadra tutti sono disposti a mettere il massimo. Non vedo l’ora di scendere in campo i giocatori sono molto concentrati e determinati”.
Il pupillo di Bierhoff e della Germania, ossia Thomas Muller, è ancora a secco di gol in questo torneo europeo ma nessuno è preoccupato: “lui è incredibilmente positivo in questo momento, vuole vincere questo torneo. Sono orgoglioso e grato di essere presente a questo importante evento. Stiamo preparando al meglio la partita contro l’Italia, tutti i 23 convocati della Germania sono in forma”. La Germania arriva al meglio a questo incontro mentre l’Italia arriva senza Candreva e De Rossi infortunati e Thiago Motta squalificato.
Gabriele Oriali, detto Lele, grande centrocampista e adesso spalla di Antonio Conte con la Nazionale italiana, è fiducioso del lavoro che gli Azzurri stanno svolgendo in questo europeo e ha dichiarato: “La crescita che c’è stata da parte nostra in questi due anni un po’ me la ricorda. Eravamo un gruppo e siamo diventati squadra. Lavorando insieme si può vincere, si possono superare ostacoli sulla carta impossibili” riferendosi al confronto con la squadra del Mondiale del 1982 nella quale lui era un punto fermo del centrocampo.
Spostando l’attenzione sui giocatori scelti da Antonio Conte, Lele Oriali ha dichiarato: “I giocatori selezionati sono stati scelti ad hoc e visti i risultati sono migliorati, capendo anche le idee del nostro allenatore sotto l’aspetto dell’organizzazione del gioco” e ha poi continuato, affermando: “Io sono già soddisfatto per quello che siamo riusciti a fare, ma per me e per il mister non è una sorpresa. Eravamo convinti che per qualsiasi squadra sarebbe stato difficile incontrarci. Sono molto orgoglioso e felice di essere rappresentato di un gruppo così”.
Orali, poi, conclude facendo un paragone e ricordando l’Italia dell’82: “Come spesso succede nel calcio un gruppo che sulla carta può essere inferiore può comunque raggiungere imprese impossibili perché gioca da squadra. E così è successo a noi”. La Germania sta arrivando ma noi siamo pronti ad affrontarla a testa alta.
Mancano solo due giorni alla sfida storica ed imprevista, a dirla tutta, contro la Germania per i quarti di finale e valevole per un posto tra le migliori quattro squadre d’europa e i commenti, le voci e le dichiarazioni iniziano a sbilanciarsi. Paolo Rossi, grande giocatore della nazionale e non solo, ha affermato ai colleghi dell’ANSA: “Se Antonio Conte me lo chiede lo faccio…”, riferendosi all’indossare nuovamente la maglia azzurra. La dichiarazione, con il sorriso stampato sulle labbra, dimostra la grande fiducia che si è creata attorno alla figura di Antonio Conte.
Pablito ha poi continuato affermando: “Si può fare, se li battiamo sono convinto che poi vinciamo l’Europeo. Rivedo il gruppo compatto e determinato come il nostro di Spagna ’82 e una difesa straordinaria come quella dei campioni di Berlino 2006. Farci gol non è assolutamente facile e i successi si costruiscono così”.
Parole d’amore, di appoggio e di fiducia quelle di Paolo Rossi, icona del calcio italiano e grande trascinatore nella storica vittoria del mondiale del 1982, adesso iniziano a crederci tutti ma contro la Germania sarà davvero difficilissimo.
Dopo le parole di Xavi, che hanno dato il via d Italia-Spagna e alla vittoria per 2-0 da parte degli Azzurri, arrivano anche le dichiarazioni di Mario Gomez, attaccante della Germania, nostra avversaria ai quarti di finale di Euro 2016, ed ex punta della Fiorentina. L’attaccante tedesco ha dichiarato: “Per me e’ una partita davvero speciale, direi divertente, e l’eta’ non conta”.
Mario Gomez, si ritrova l’Italia davanti, paese in cui non ha particolarmente brillato anche per colpa degli infortuni e ha continuato in conferenza stampa ha affermato: “Per noi Germania-Italia e’ solo una questione per la semifinale. Vogliamo diventare campioni d’Europa, e lo diventeremo”.
Sabato 2 luglio alle ore 21.00 a Bordeaux ci sarà la resa dei conti, Italia-Germania, un quarto di finale importante, fondamentale e incredibilmente imprevedibile sia da una parte che dall’altra. La Germania è favorita, ma lo era anche la Spagna e prima ancora il Belgio. Chissà se gli azzurri saranno ancora una volta la bestia nera della Germania.
Xavi, uno dei calciatori più forti e vincenti degli ultimi anni, è stato capitano e centrocampista del Barcellona e della Nazionale spagnola che ci ha battuti 4-0 quattro anni fa ad Euro 2012. Il centrocampista iberico intervistato da “La Gazzetta dello Sport” ha dichiarato: “Sembriamo destinati a incontrarci sempre. Ed è una sfortuna per entrambi. E un peccato: questa partita arriva troppo presto. Poteva essere tranquillamente una finale. In difesa la squadra di Conte lavora molto bene”.
Per quanto riguarda la partita di lunedì 27 giugno alle ore 18.00, Xavi ha commentato: “La partita è molto attraente. La Spagna avrà il dominio del gioco anche perché l’Italia è a suo agio senza palla. Poi una volta che l’ha recuperata è capace di giocarla con criterio, però il possesso non è la sua priorità. La Spagna soffre quando non ha la palla, l’Italia no, resta tranquilla. È la grande differenza tra le due squadre. Sinceramente per filosofia, carattere e competitività penso che voi siate il rivale più scomodo che ci sia per la Spagna”.
L’ex allenatore della Roma, il francese Rudi Garcia, ha lasciato un’intervista completa ai colleghi de “La Gazzetta dello Sport” e, tra le altre cose, ha parlato della Nazionale Italiana di Antonio Conte, affermando: “E’ solida. Si vede l’organizzazione che ha portato Conte, innestata su una difesa fortissima ed esperta. E non è vero che non ci sia talento, secondo me gli azzurri ne hanno. Tra l’altro, vedo una gioia nello stare insieme che fa ben sperare. Senza contare che essere già primi, consentirà di farne riposare parecchi”. L’allenatore che vinse 10 partite consecutive, dalla prima alla decima giornata, con la Roma, ha parlato della sua favorita: “Resto dell’idea che avevo all’inizio: la più forte è il Belgio, ma vedo bene anche la Croazia. Spagna e Germania sono realtà consolidate, mentre sulla Francia è ancora presto per un giudizio definitivo”.
L’attaccante della Svezia e del Paris Saint Germain ha perso la sfida contro l’Italia all’88° minuto della partita grazie ad una rete di Eder. Ibrahimovic non è mai stato decisivo nella partita grazie anche a Chiellini, Bonucci e Barzagli che sono riusciti ad ingabbiarlo. L’attaccante svedese, al termine del match, ha dichiarato: “Nel calcio devi rimanere concentrato per tutti e novanta minuti. A noi non è andata così ed una squadra come l’Italia ti punisce”. Poi ha continuato, dopo una domanda su chi è piaciuto di più a Ibra: “Nessuno,tutta la squadra”. Infine una battuta su Chiellini. Il giornalista chiede se i due se le siano date di santa ragione e Ibra: “No, altrimenti sarebbe in ospedale”.
Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa, appena passato dalla Lega Pro alla Serie B, campione del mondo nel 2006 e centrocampista del Milan, una delle squadre più vincenti di sempre, all’epoca, è stato intervistato dal giornale francese l’Equipe. Ovviamente la domanda dei colleghi francesi era riferita alla squadra di Antonio Conte e come l’allenatore della squadra toscana vedeva la rosa azzurra. Gattuso ha dichiarato: “L’Italia ha sempre dimostrato di dare il meglio nei momenti difficili. Conte è un grande allenatore, uno dei migliori del mondo e potrà contare su giocatori di talento, come Insigne e De Rossi. Nel 2006, anche a noi ci definirono Nazionale vecchia, ma adoriamo queste polemiche. Non abbiamo un bomber ma oggi non è più essenziale, basta vedere che ci sono molte squadre con il falso 9“.
Un pensiero chiaro, netto. Proprio come Gattuso. Nel 2006 avevamo Toni, Inzaghi e Gilardino come prime punte ma nessuno degli attaccanti riuscì a diventare capocannoniere, anzi. In competizione cosi brevi, forse, un bomber non serve nemmeno. Concentrare il gioco solo su un attaccante può essere un punto di forza ma anche un limite.
La Formica Atomica, questo è il soprannome di Sebastian Giovinco, ex giocatore di Parma, Empoli e Juventus e adesso in forza alla squadra canadese di Toronto che milita nella MLS, Major League Soccer, la lega statunitense. L’attaccante italiano è considerato da sempre un grande talento, dotato di ottima tecnica individuale ma la sua scelta di andare negli USA a giocare a calcio lo ha allontanato dal mondo del futbol che conta almeno secondo Antonio Conte.
L’esclusione dall’Europeo non è piaciuta, evidentemente, a Giovinco che, intervistato da Sportitalia, ha dichiarato: “Mi sono chiesto perché non sono in Nazionale e penso sia dovuto al tipo di scelta che ho fatto. Però penso di aver dimostrato di stare bene, purtroppo non abbastanza per andare all’Europeo. Queste sono scelte che possono essere positive o negative, dipende dal punto di vista da cui guardi. Io cercherò di fare del mio meglio per tornare a vestire la maglia dell’Italia. Conte ha dato le sue motivazioni, c’è chi è d’accordo con lui e chi no. Io comunque il ct non l’ho sentito”.
L’ex giocatore di Juventus, Real Madrid e vincitore del campionato del mondo nel 2006, nonché pallone d’oro, Fabio Cannavaro ha parlato della Nazionale di Antonio Conte, esprimendosi sulla rosa azzurra e sull’imminente campionato europeo francese, dichiarando: “Non saprei dire se la Nazionale di oggi ha poco talento ma posso dire che, però, le scelte sono praticamente obbligate. Nel 2006 Lippi aveva a disposizione il 66% di italiani nel nostro calcio, oggi siamo quasi al 36%. Meno giocatori vuol dire meno qualità: quelli che sono in Nazionale oggi è perché lo meritano. Il problema è che non si punta sui settori giovanili, quindi non emergono più tanti giocatori italiani e si preferisce andare a comprare all’estero piuttosto che costruire talenti in casa“.
Una ricostruzione esemplare quella dell’allenatore italiano che ripensa alla vittoria del Mondiale in Germania, anche quella fu un’impresa: “Eravamo molto forti ma non i più forti, Lippi ci disse dal primo giorno che avremmo potuto vincere il Mondiale. Dopo la finale è cambiata la vita di tutti noi: da giocatori normali a leggende“. Per quanto riguardo l’eventuale futura chiamata da CT, Cannavaro risponde: “È il dovere di tutti gli allenatori dire sì all’Italia. Ho avuto un passato importante con la maglia azzurra, non so quando ma so che ritornerò a Coverciano“.
Marcello Lippi, altra icona leggendaria del calcio italiano, soprattutto per aver conquistato il Mondiale nel 2006 in Germania, sarà il prossimo direttore tecnico della Nazionale e si insidierà subito dopo l’Europeo, non appena Conte avrà chiuso i bagagli per Londra, destinazione Chelsea, e appena dopo l’arrivo di Giampiero Ventura, nuovo Commissario Tecnico della Nazionale. Marcello Lippi ricoprirà un ruolo difficile a metà tra il dirigente e il selezionatore, una figura, forse, ingombrante per il prossimo CT ma che potrebbe rivelarsi, invece, perfetta per immergere pieno Ventura nel nuovo ruolo.
L’ex allenatore della Juventus ha dichiarato: “La Nazionale italiana è sempre competitiva, anche quando sembra avere dei problemi o delle sventure, come adesso per gli infortuni, ma nelle grandi manifestazioni l’Italia c’è sempre“. Lippi sembra quindi essere fiducioso, in fondo, a distanza di dieci anni dalla vittoria del Mondiale, ci troviamo ancora a non essere i favoriti per la vittoria finale e sulla panchina c’è un altro leader dal carattere forte.
Carlo Ancelotti ha vinto tutto nella sua carriera e con molte squadre diverse ma in molti avrebbero voluto vederlo con la tuta dell’Italia, nelle vesti di Commissario Tecnico della Nazionale maggiore, forse l’unico tassello mancante per una carriera incredibile ed invece ha preferito accasarsi in Baviera, alla corte del Bayern Monaco ma il cuore batte tricolore: “La pura verità è che per avere una squadra che parte da dietro nella costruzione servono ore di allenamento per sviluppare e perfezionare i meccanismi – afferma Ancelotti, convinto che molte squadre, visto il poco tempo a disposizione per allenarsi incentreranno il gioco sui contropiede – a meno che non sei come la Spagna che dispone di un gruppo di giocatori che lo fa da una vita.
“Le mie favorite per il torneo sono Germania e poi Francia, ovvero i campioni del mondo e i padroni di casa. Dopo non si può ignorare la Spagna e, un gradino più in basso, Belgio e Inghilterra“. Secondo l’ex allenatore di Milan, Real Madrid e PSG, ci sono diverse outsider “Ho allenato Bale, Ronaldo e Ibrahimovic e posso dire che quando si dispone di giocatori di tale qualità in campo non c’è dubbio che si hanno maggiori chance” ma l’Italia di Conte, a che punto è secondo Ancelotti: “Chiaramente quando arriverà la prima gara contro il Belgio indosserò la mia maglietta azzurra, e ci sarà solamente una squadra che voglio veder vincere. Sarò onesto, mi auguro soprattutto che nessuno dei miei giocatori del Bayern si infortuni. Ce ne sono dieci all’Europeo, di cui cinque con la Germania, e a tutti loro auguro ogni bene“.
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