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Euro 2016: Italia-Svezia contro le superstizioni del 17 giugno

Oggi l’Italia si gioca una buona fetta delle qualificazioni agli ottavi di finale di EURO 2016 contro la Svezia, ma deve fare i conti con un nemico temibilissimo. Quale? Le superstizioni! Infatti il programma dice ore 15:00 del giorno 17, venerdì 17 giugno. Già, venerdì 17, che è da sempre indicato come il giorno più sfortunato che esista. Gli azzurri, però, stanno giocando più forte che possono, più delle malelingue che li indicano come la squadra materasso, senza talento e solo arroccata in difesa. E non hanno paura di niente. Quali sono stati i casi di superstizione più clamorosi? Ne abbiamo scelti cinque.

Trapattoni e l’acqua santa ai Mondiali 2002

Il mitico Trap, Giovanni Trapattoni, ai Mondiali 2002 di Corea e Giappone era stato visto più volte bagnare il campo con l’acqua santa e benedetta. Tuttavia, nulla ha potuto contro l’arbitraggio scandaloso di Moreno, guarda a caso poi finito in prigione per loschi affari. Il collega Renzo Ulivieri, invece, andava in campo con il cappotto, anche in piena estate.

Lo sputazzo di Cruyff

Buon’anima di Johan Cruyff aveva due tradizioni prima di giocare ossia dare una bella pacca forte sullo stomaco al portiere Gert Bals e poi un caro e vecchio sputazzo verso la metà avversaria del campo della gomma da masticare prima del fischio d’inizio. Pippo Inzaghi era invece solito mangiarsi una confezione di biscotti di bambini prima di ogni match, lasciandone rigorosamente due.

La follia di Alan Rough

Quel bell’uomo (?) di Alan Rough, portiere della Scozia aveva questa tradizione un po’ folle: non si radeva prima della partita, appendeva i vestiti nella zona numero 13, rimbalzava il pallone sempre lo stesso numero di volte senza farlo cadere nella parte sfortunata del pavimento, indossava una vecchia maglietta sotto la tuta e le calze bianche personali. In tasca, sempre sette gomme da masticare, tre per il primo, tre per il secondo tempo e una per il recupero. Il rumeno Adrian Mutu si limitava a infilare foglie di basilico nei calzini.

John Terry e la forza della routine

Il capitano del Chelsea, l’inglese John Terry, ascoltava sempre lo stesso CD di Usher nell’auto, che parcheggiava sempre nello stesso posto in casa mentre in trasferta si sedeva sempre al solito posto. I parastinchi utilizzati per 10 anni sono andati in pensione solo perché persi.

I Cechi barbuti

Durante EURO 2012, tutti i giocatori della Repubblica Ceca hanno deciso di non radersi, ma non è andata poi così bene. E quest’anno? La foto qui sopra parla da sola.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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