Il campionato europeo per nazioni è uno dei tornei più importanti e blasonati della storia del calcio ma non è nato, come Mondiali o Olimpiadi, molto tempo fa, anzi, gli Europei sono stati creati nel 1960 dalla mente all’avanguardia dell’allora presidente della Uefa, Henry Delaunay, che voleva creare una sorta di “mondiale” a livello continentale, cosi da non lasciare ferme le squadre delle nazionali per troppo tempo e, allo stesso tempo, creare qualcosa di simile alla già allora famosa Copa America. Gli Europei, dagli anni sessanta, sono cambiati con il passare del tempo e si sono sempre più evoluti, facendo gola a diverse nazioni che nelle prime edizioni avevano rifiutato la partecipazione. Il prossimo evento che si terrà in Francia sarà la 15° edizione della manifestazione calcistica, un campionato ancora molto giovane rispetto alle grandi kermesse di calcio. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla storia degli Europei.
Il campionato europei di calcio per nazioni nasce da un’idea di Henry Delaunay, segretario generale della UEFA dal 1954, che volle cercare un modo per avvicinare, a livello continentale, tutte le varie nazioni e creare una competizione che potesse decidere chi fosse la nazionale più forte del vecchio continente e al contempo attrarre una mole mai vista di pubblico per seguire con attenzione le partite di calcio europee. Molte nazioni non vollero o non poterono partecipare come ad esempio Inghilterra, Scozia, Germania Ovest e Italia, ma l’ostinazione degli organizzatori porta la competizione a un’accettabile presenza di pubblico e a un discreto spettacolo di calcio.
Il disgelo della Guerra Fredda (apparente) e la destalinizzazione portano a scegliere come sede proprio l’Unione Sovietica cosi da stimolare i paesi politicamente “destrorsi” a partecipare nonostante l’evento sia organizzato in una sede legata al comunismo e al socialismo. La prima edizione degli Europei si concluse con la vittoria dell’Unione Sovietica di Yashin, considerato uno dei portieri più forti della storia del calcio.
Nel regolamento stipulato dallo stesso Henry Delaunay si evidenziava la presenza di diversi gironi nei quali le nazioni si affrontavano per decidere quale fosse la più forte e quindi si qualificasse per le fasi finali del torneo che erano ad eliminazione diretta. Dal 1980 la sede è assegnata prima delle qualificazioni ed il paese ospitante non dovrà fare alcuna qualificazione ma verrà direttamente inserita all’interno dei gironi. Dall’edizione del 1984 l’UEFA ha eliminato la finale per il terzo e quarto posto che sino a quel momento vigeva all’interno del torneo e prevedeva l’incontro tra le due semifinaliste perdenti. Questo rendeva possibile la creazione di un podio ma nel calcio, si sa, conta solo chi arriva primo e quindi l’organizzazione mondiale decide di eliminare questa regola. Dall’edizione del 2008, però, l’UEFA ha modificato nuovamente tale disposizione e ha regolamentato ufficialmente che le due semifinaliste perdenti vengono consegnate entrambe “terze” e vengono consegnate, in forma privata, le medaglie di bronzo.
Come detto nel paragrafo sulla Nascita dell’Europeo, inizialmente molte squadre, per i motivi più disparati, non accettarono l’invito della UEFA e non parteciparono alle prime edizioni del torneo continentale creato da Delaunay. Poi, dopo le prime edizioni, che ebbero un buon successo, molte nazioni decisero di partecipare agli Europei, sia perché diverse federazioni si resero conto che poteva essere un ottimo modo per testare la qualità della propria nazionali in vista dei Mondiali (che come gli Europei si giocano ogni quattro anni), sia perché il calcio diventa, in molti paesi, un fenomeno di massa.
Il numero delle nazioni partecipanti è aumentato sempre di più: fino al 1976 le squadre partecipanti erano quattro, nel 1980 il numero passò a otto, nel 1996 fu introdotta la formula con sedici partecipanti, dal 2016, edizione di quest’anno, le squadre sono diventate ben 24. Quest’anno le squadre che hanno partecipato alle qualificazioni sono state ben 53.
Fino all’edizione del 1980, dopo le qualificazioni delle diverse squadre veniva deciso, quasi a tavolino, il paese ospitante della competizione europea in base a quali nazioni erano riuscite a qualificarsi alle fasi finali. Dall’ edizione del 1980, tenutasi in Italia (già da questa edizione il paese ospitante era deciso prima), si è deciso di scegliere anticipatamente il luogo in cui si sarebbero tenuti gli europei di calcio.
Ogni federazione di ogni nazione poteva, se interessata ad ospitare il torneo, presentare una candidatura ufficiale ai rappresentati dell’UEFA che voteranno il paese che, secondo loro, potrà, nella maniera migliore, ospitare l’edizione del campionato continentale europeo. Le federazioni possono scegliere se candidarsi in maniera “solitaria” oppure in maniera congiunta, come successo nel 2000 Belgio/Paesi Bassi, nel 2008 in Austria e Svizzera mentre nel 2012 in Polonia ed Ucraina. Solitamente le federazioni scelgono di candidarsi in maniera congiunta perché non dispongono di sufficienti stadi, di qualità, per poter ospitare un evento grande ed importante come l’Europeo.
Per l’edizione 2020, in occasione del 60º anniversario del primo campionato europeo, la UEFA ha deciso di assegnare l’organizzazione a 13 diverse città europee. Sarà, quindi, un torneo “itinerante” con le soli semifinale e finale che si terranno nella stessa città.
Nelle 14 edizioni fin qui disputate (la 15° sarà quella in Francia) non c’è stata nessuna nazione che è riuscita a partecipare a tutte le edizioni del campionato europeo, ma quella con più partecipazioni è la Germania. La nazionale tedesca ha partecipato a ben 12 edizioni sulle 15 totali degli Europei.
Per quanto riguarda le vittorie degli Europei è Germania e Spagna sono in testa con tre vittorie della competizione. la Francia è appena dietro con due vittorie e quest’anno, giocando in casa, i cugini transalpini cercano l’aggancio in vetta. L’Italia ha vinto, invece, soltanto un europeo nel 1968.
I migliori bomber nella storie degli Europei sono Michel Platini con 9 reti in sole 5 presenze con una media realizzativa di 1,8, al secondo posto c’è l’inglese Alan Shearer con 7 gol e 9 presenze ed una media di 0,78 a partita. Sull’ultimo gradino del podio ci sono diversi cannonieri a pari merito come Ruud van Nistelrooy, Patrick Kluivert, Thierry Henry, Nuno Gomes, Zlatan Ibrahimović e Cristiano Ronaldo a quota 6 reti.
Se, invece, conteggiamo le reti realizzate anche nelle qualificazioni agli Europei, al primo posto c’è Cristiano Ronaldo con 26 reti realizzate, al secondo Robbie Keane con 23 e al terzo Zlatan Ibrahimovic con 22 reti. Van der Saar e Thuram sono i due giocatori con più presenze all’interno degli europei con 16 partite giocate mentre Del Piero, insieme ad altri giocatori come Casilias e Lothar Matthäus, hanno giocato ben 4 diverse edizione del torneo.
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