Euro, arriva la rivoluzione: sembra essere in arrivo l’addio a queste specifiche monete che saranno presto abolite. Tutto quello che c’è da sapere a tal proposito. Novità in arrivo e ipotesi. Grande attesa per la conferma.
Una vera e propria rivoluzione sta avvenendo nell’ambito delle monete correlate all’euro. Infatti presto alcune di queste non saranno più reperibili, visto che si intende abolirle. Alcune monete attinenti l’euro a breve potrebbero non trovarsi più in circolazione, con grande contentezza di molti italiani che spesso le trovano inutili e seccanti. Vediamo di quali si tratta.
In base alle notizie che stanno circolando attualmente, starebbero per sparire le monetine più piccole concernenti esattamente quelle da 1 e 2 centesimi di euro.
Intanto la Commissione non ha dato ancora una risposta definitiva a riguardo, preservando la sua scelta finale e sicura entro la fine di quest’anno. Ciò in quanto dovrà basarsi sulla valutazione dell’impatto e sulle probabili proposte a livello legislativo.
Questo è quello che è stato dichiarato in maniera ufficiale dal Commissario per l’Economia Paolo Gentiloni.
Si è trattato per la precisione della risposta che ha dato a una domanda parlamentare che gli è stata posta e riguardante appunto tale argomentazione.
Ormai questo sembra essere il destino di tutti gli spicci, ovvero quello di essere esclusi per via dell’inflazione. Spesso in questi casi, però, avvengono delle forme di recupero mediante dei cambi inerenti la moneta.
Ciò che tra l’altro avvenne anche nell’anno 1960, quando De Gaulle cambiò un nuovo franco per 100 franchi vecchi. Un aspetto da sottolineare, però, è quello che l’euro ci ha messo delle tempistiche sicuramente inferiori rispetto a quelle correlate alla lira, per quanto concerne la fine che ha fatto. Difatti l’euro ci ha impiegato soltanto un ventennio, per avere le stesse conseguenze che la lira aveva ricevuto dopo 65 anni e in seguito a tutto ciò che aveva comportato la Grande Guerra.
Precedentemente anche la lira ha affrontato determinati cambiamenti, proprio come potrebbe accadere presto alle monete dell’euro.
Nel 1859 era stata presa in considerazione la lira appartenente al Regno di Sardegna, ampliato in seguito alla Prima Guerra di Indipendenza.
Nel 1924 avvenne l’interruzione della creazione di monetine da 1 e 2 centesimi.
In seguito all’inflazione avvenuta per via della Seconda Guerra Mondiale, la medesima fine l’ha fatta interamente pure la lira.
Ciò considerando che dopo un secolo trascorso dalla sua esistenza, si è provveduto a smettere di coniare le monete di 1 e 2 lire.
Si proseguì la realizzazione dei pezzi da 5, 10 e 20, fino al sopraggiungere dell’euro.
In tanti rammentano bene che nell’anno 2001 si necessitava di minimo 50 lire per poter comprare qualsiasi cosa.
In riferimento ai centesimi, cominciarono a creare problematiche già dopo che era trascorso un decennio. Infatti nel 2013 iniziarono a risultare inutili e poco pratici i pezzi in rame. Ma in quel periodo furono unicamente i Paesi Bassi a smettere di crearli.
Solo successivamente si sono aggiunti pure altri Paesi, come per esempio l’Italia che ha fatto questo passo nel mese di gennaio del 2018.
Tutto ciò ha sollecitato una sorta di arrotondamento dei prezzi.
Il collegio dei commissari vuole presentare una proposta di tipo legislativo, sul fatto di includere delle norme di arrotondamento in modo uniforme? Effettivamente tale commissione aveva deciso di temporeggiare fino alla fine del 2021, prima di dare la sua risposta.
Ma le sue intenzioni sono state totalmente scombussolate prima di tutto dall’arrivo della pandemia e poi dall’inizio della guerra in territorio ucraino.
Quindi adesso si stanno praticamente valutando diverse alternative, prima di prendere una decisione definitiva. Questo è ciò che spiega Gentiloni, dichiarando che il problema correlato alle monete da 1 e 2 centesimi si potrebbe affrontare in modi diversi.
Dunque ci potrebbe essere la mancanza di azioni, attraverso delle misure prive di vincoli. Come pure potrebbe verificarsi una proposta legislativa dell’Unione Europea per il blocco delle monete da 1 e 2 centesimi. Inserendo in tal caso delle regole per arrotondare in modo omogeneo a livello dell’Ue.
Oltre ciò, Gentiloni al momento preferisce non aggiungere altro. In ogni caso ribadisce il concetto che una percentuale corrispondente al 70% di chi è stato intervistato, si è mostrato estremamente a favore dell’abolizione e dell’introduzione di norme attinenti l’arrotondamento in modo uniforme.
In ogni caso le conferme sicure arriveranno soltanto entro il mese di dicembre del 2023.
Queste tipologie di monete si ritengono fastidiose, eccessivamente piccole e non si riescono a maneggiare facilmente. In più quando bisogna contarle fanno perdere molto tempo, per non parlare del fatto che si possono perdere con facilità.
Un eventuale arrotondamento, del resto, andrebbe a dare una lieve spinta allo stato dell’inflazione.
Infine l’eliminazione di queste due monetine per l’Italia corrisponderebbe alla sparizione di due immagini emblematiche del nostro patrimonio culturale a livello nazionale: Castel del Monte e la Mole Antonelliana.
Come detto nel corso dell’articolo, si potrà assistere a una rivoluzione nell’ambito delle monete appena specificate. Infatti queste potrebbero presto non essere più reperibili. Abbiamo infatti riferimento alla moneta di 1 centesimo e di 2 centesimi, ma a tal proposito come detto, bisogna avere delle certezze che potranno arrivare entro la fine dell’anno corrente.
Dunque bisogna sicuramente attendere per capire se davvero potremo liberarci di queste monete che sembrano arrecare non pochi fastidi a chi le maneggia. Ecco che per ora si parla di ipotesi, ma chissà, forse presto sarà la realtà. La nostra.
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