Euro debole: l’Italia potrebbe anche guadagnarci, perché la Banca centrale europea ha in programma di iniettare nell’economia 60 miliardi al mese fino a settembre 2016. Una manovra, i cui effetti concreti non dovrebbero tardare a vedersi. Rispetto al dollaro, l’euro potrebbe subire un deprezzamento, che secondo gli esperti potrebbe corrispondere ad una buona notizia. Anche lo stesso Premier Matteo Renzi ha fatto notare in più occasioni come questo scenario potrebbe essere determinante per contribuire a spingere la ripresa del Paese.
In particolare degli effetti positivi si potrebbero avere in campo industriale, perché proprio questa condizione dell’euro rispetto al dollaro e l’operazione economica portata avanti dalla Banca centrale europea potrebbero favorire le esportazioni.
Le esportazioni
Per le industrie esportatrici europee l’euro debole rappresenta una notizia di cui gioire. Proprio per questo motivo c’è la possibilità di esportare nel mercato americano a prezzi inferiori. Considerando che è cambiato il parametro di cambio fra euro e dollaro, alcune imprese possono esportare in America dei beni ad un prezzo inferiore, facendo in modo che i prodotti risultino più appetibili, quindi più acquistabili, e avendo l’occasione di realizzare profitti maggiori.
Non è affatto un elemento da trascurare, visto che il tema dell’export ha molta importanza nell’ambito dell’economia del nostro Paese. E’ stato stimato che l’export valga da solo più di un quarto del nostro prodotto interno lordo. Tutto questo ci lascia intuire come le esportazioni possano avere dei riflessi importanti anche sulla crescita del Pil nazionale.
Il turismo
Si parla, quindi, di deprezzamento dell’euro, che è importante anche per le nostre strutture ricettive. Ne guadagna insomma il turismo italiano, perché i viaggi in Italia per gli americani risultano più convenienti rispetto allo stesso anno. Quindi ci sarebbero più turisti statunitensi che potrebbero approfittare dell’occasione per visitare il nostro Paese. Anche quello del turismo rappresenta un aspetto economico molto importante. L’industria turistica vale circa il 10,3% del prodotto interno lordo. E, considerando la nazionalità dei visitatori stranieri che giungono in Italia, gli Stati Uniti si trovano al secondo posto della classifica.
Gli acquisti
L’euro debole rappresenta una buona notizia anche per favorire gli acquisti dei visitatori statunitensi nel nostro Paese. Gli americani potrebbero trovare nei nostri negozi dei prezzi molto più competitivi rispetto a quelli dei prodotti che acquistano in patria. Per molti proprio il nostro Paese rappresenta una meta importante per lo shopping, quindi i rivenditori italiani potrebbero fare degli ottimi affari.
Gli investimenti stranieri
Buone notizie, proprio in seguito all’euro debole, anche per gli investimenti stranieri nel nostro Paese. L’euro debole non incoraggia soltanto le esportazioni, ma potrebbe anche far prospettare dei vantaggi non indifferenti alle imprese straniere che decidono di investire in Italia. Anche questo sicuramente è un altro fattore da tenere in considerazione per la crescita dell’economia, visto che, secondo le stime del Censis, gli investimenti esteri nel nostro Paese, dall’inizio della crisi, sono calati del 58%.