L’Europa League è una competizione più difficile di quanto si possa immaginare. Le squadre presenti non sono necessariamente delle squadre scarse, anzi e molte sono delle vere e proprie sorprese, meno conosciute e meno analizzabili delle squadre più blasonate. Di certo, però, non ci saremmo mai aspettati che l’unica squadra a fare una bella figura sarebbe stata il Sassuolo alla prima ed unica partecipazione europea.
Esordio disastroso per la squadra nerazzurra che perde in casa, davanti ad un manipoli di tifosi, circa 16.000, contro l’Hapoel Beer Sheva, squadra campione d’Israele. Una cosa è sicura, il turnover fatto cosi ha poco senso. De Boer avrebbe dovuto lasciare più giocatori titolari in campo visto che la prestazione di Pescara è stata positiva. L’Inter “B” com’è stata chiamata ha messo in cattedra tutte le difficoltà delle secondo linee della squadra del Gruppo Suning. L’olandese in panchina sta capendo davvero poco dell’ambiente nerazzurre e soprattutto i giocatori che sono scesi in campo hanno dimostrato di essere svogliati e poco motivati.
Dopo il doppio svantaggio De Boer mette in campo le tre stelle che ha in panchina, su tutti Icardi, sperando che possa inventare qualcosa ma invece niente, anzi, l’Inter ha rischiato di prendere per due volte il 3-0, solo la traversa non ha permesso un più ampio passivo nerazzurre.
Contro la Juventus, seppur anche la squadra bianconera non abbia brillato contro il Siviglia in Champions League, ci sarà davvero da sudare se l’atteggiamento sarà cosi scadente come quello visto contro l’Hapoel Beer Sheva.
Solo 0-0 contro il Paok Salonicco per la Fiorentina di Paulo Sousa che ha voluto giocare con il trequartista più due punte, senza i soliti esterni. La viola non è riuscita, nonostante l’offensività, a trovare la via del gol e a tratti è sembrata leggermente spaesata.
E’ polemica su Bernardeschi, il giovane talento della Fiorentina è stato criticato da Sousa che, al termine del match, ha dichiarato: “Quest’anno lo vedo un po’ confuso. Deve schiarsi le idee dentro e fuori dal campo”. L’allenatore della Fiorentina è soddisfatto della gara per la creazioni di molte palle gol ma, ovviamente, sperava che i suoi attaccanti, Kalinic su tutti, potessero andare in rete.
La prestazione della Fiorentina è comunque positiva ed è pronta ad affrontare la Roma nel posticipo di Serie A, altra squadra italiana che non ha fatto bene in Europa League.
Un errore compromette la partita della Roma che, comunque, non ha giocato per niente bene o meglio non ha giocato ai suoi livelli permettendo al Viktoria Plzeň di rimanere sempre in partita ed infatti, dopo un iniziale vantaggio grazie al calcio di rigore realizzato da Perotti la Roma non è riuscita a raddoppiare ed è rimasta bloccata sull’1-0 fino all’errore di Alisson. Il cross dalla sinistra prende in contrattempo Fazio e Manolas che permettono all’attaccante del Viktoria Plzeň di saltare indisturbato ma il suo colpo di testa era debole ed invece Alisson non arriva.
La Roma pareggia ma non delude in toto. Spalletti, però, vuole e pretende molto di più da questa squadra che avrebbe meritato la Champions League ma non può permettersi di abbassare la guardia in una competizione, seppur minore, sempre di livello continentale.
Per fortuna che in Italia abbiamo una squadra che lavora, sta lavorando e ha lavorato, per arrivare in questi grandi palcoscenici e fare delle belle, bellissime figure, sto ovviamente parlando del Sassuolo. La squadra di Di Francesco ha dimostrato voglia, passione e attaccamento alla maglia.
Il Sassuolo ha dimostrato cosa significa arrivare pronti, sia fisicamente che mentalmente, pronti a queste partite. Tra le italiane la squadra emiliana aveva, senza dubbio, come avversaria la squadra più forte, più difficile da affrontare e per certi versi anche più simile.
I neroverdi stanno dimostrando che attraverso il sacrificio, programmazione e anche attraverso l’italianità è possibile arrivare in Europa in pochi anni e fare anche molto bene. Adesso, ovviamente, c’è bisogno di una dimostrazione di forza e continuare cosi. Grazie Sassuolo.
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