L’impennata dei casi di Coronavirus che si è registrata in Europa nelle ultime settimane sarebbe causata da errori nella quarantena delle persone positive. A sostenerlo è Michael Ryan, direttore per le emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità.
“Bisognerebbe assicurarsi che ogni contatto di un caso confermato stia in quarantena per il periodo appropriato”. Il direttore per le emergenze dell’Oms ha poi ammesso “non credo che questo sia avvenuto in modo sistematico, dappertutto. È in buona parte la ragione per cui stiamo vedendo questi numeri alti”.
La quarantena in Italia
Parole tutt’altro che rassicuranti che riportano l’attenzione sulla durata della quarantena. In Italia, la nuova Circolare del ministero della Salute, pubblicata il 12 ottobre scorso, ha aggiornato le indicazioni riguardanti durata e termine dell’isolamento.
I casi positivi, risultati però asintomatici, possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla positività al test, al termine del quale deve essere eseguito un tampone con risultato negativo. Discorso analogo per chi risulta positivo e con sintomi. Il periodo di isolamento rimane di 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma in questo caso deve essere accompagnato da un test con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
Chi, invece, non presenta più sintomi ma continua a risultare positivo a Covid-19, in caso di assenza di sintomatologia per almeno una settimana, potrà interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dall’apparizione dei sintomi.
Le regole dell’Oms e l’isolamento in alcuni paesi europei
Nonostante adesso l’Oms parli di errori sulla quarantena, è stata la stessa organizzazione, lo scorso giugno, a delineare una posizione meno rigida sulla questione. Le nuove “regole”, proposte in quel periodo ed entrate in vigore nei giorni scorsi, prevedono le due diverse tipologie di quarantena adottate dall’Italia: 10 giorni di isolamento per i pazienti sintomatici, più 3 giorni senza sintomi, e 10 giorni con test negativo per quelli asintomatici.
In Francia, dove ieri i casi accertati di Covid-19 sono stati 29.837, la quarantena è stata dimezzata a sette giorni l’8 settembre scorso. Anche Austria e Slovenia hanno leggermente ridotto il periodo di isolamento da 14 a 10 giorni. A seguire la Spagna, dove la quarantena ridotta a 10 giorni è entrata in vigore l’ultima settimana di settembre.
“Dopo cinque giorni di isolamento le persone dovranno sottoporsi a nuovo tampone. In caso di esito negativo allo scadere del settimo giorno potranno tornare alla loro vita normale, altrimenti la quarantena verrà estesa a due settimane”, ha spiegato il primo ministro belga, Sophie Wilmes, dove la quarantena di 10 giorni è stata introdotta lo scorso 22 settembre.
Ad oggi, nella metà dei 48 paesi dell’area Europea che fanno parte dell’Agenzia dell’Onu, i casi di Covid-19 sono aumentati del 50%.