In Italia l’eutanasia è ancora tabù: non si è mai arrivati a una discussione politica concreta per valutare una sua possibile legalizzazione in Italia, così come il suicidio assistito, altra forma di interruzione della vita volontaria in caso di gravi condizioni psicofisiche.
È stata depositato questa mattina presso la Corte di Cassazione la richiesta per un referendum proprio sull’eutanasia e a farsi portavoce di questa iniziativa è stata l’Associazione Luca Coscioni, sempre in prima linea per quanto riguarda i diritti e la libertà dell’individuo. Di questa fanno parte Marco Cappato, Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, tutti presenti simbolicamente alla deposizione. C’era anche Valeria Imbrugno, compagna di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, che per porre fine alla sua esistenza da tetraplegico, ha dovuto recarsi in Svizzera nel febbraio 2017 per sottoporsi a suicidio assistito, accompagnato da Cappato che ha rischiato 12 anni di carcere. L’attivista, insieme a Mina Welby avevano anche aiutato un altro ragazzo a raggiungere la Svizzera, Davide Trentini, rischiando una pesante condanna, salvo venire assolti in Cassazione.
Quella di dj Fabo è stata una le storie più recenti che ha raggiunto l’opinione pubblica, come sempre dividendola tra chi sostiene la vita ogni costo e chi invece ritiene sia il momento di cambiare la legislazione. Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro sono stati gli altri casi celeberrimi, che hanno acceso i riflettori su una questione mai del tutto risolta.
Il referendum ha l’obiettivo di abrogare parzialmente l’articolo 579 del Codice Penale che regola l’omicidio del consenziente, andando a normale la scelta privata del singolo.
La discussione nell’aula della Camera in merito a questo referendum è programmata per giugno e sarà un dibattimento sicuramente molto acceso vista la profonda impronta culturale cattolica del nostro paese. Si parlerà anche del cosiddetto suicidio assistito, attualmente legale per i non cittadini del paese esclusivamente in Svizzera.
Il referendum è fortemente sostenuto dal Movimento 5 Stelle, che vorrebbe la legalizzazione almeno di quest’ultima pratica, basandosi sulla sentenza del novembre 2019 della Corte Costituzionale che dichiarava illegittimo da un punto di vista costituzionale l’articolo 580 del Codice Penale, poiché non può essere punito in determinate e delicate condizione “chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli“. Il suicidio assistito non rientrebbe dunque sotto l’istigazione, ma viene riconosciuta come situazione diversa, che necessita di norme adeguate.
Il referendum sull’eutanasia arriva dopo 4 anni dal caso di dj Fabo durante i quali la questione è stata accantonata: ora viene riproposta con forza affinché l’Italia si allinei con gli altri paesi quali invece è possibile nel nome dei diritti dell’individuo.
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