Un servizio innovativo pensato per coloro che in carcere, oltre a diverse problematiche, soffrono per la mancanza della famiglia. Messo appunto da uno startupper italiano, prenderà piede nel mese di giugno e l’obiettivo è quello di rendere migliore la visita ai parenti in carcere.
La nascita del 41 Bus
L’iniziativa è stata messa a punto da Bruno Palamara, ex detenuto nelle carceri di Busto Arstizio e Voghera nel periodo che va dal 2016 al 2020. Proprio negli anni di reclusione c’è stata la forte mancanza della sua famiglia a cui oggi si è felicemente ricongiunto.
Sposato e padre di tre figli, Bruno ha sfruttato gli anni di carcere per studiare e proprio grazie ai libri di economia si è sviluppata pian piano l’idea di creare un business risolvendo un problema importante: la visita ai carcerati da parte dei parenti.
Il problema principale era quello del prezzo, infatti anche per brevi tratte, che fossero in bus, taxi o aereo, le tariffe erano davvero esose.
Grazie all’iniziativa 41 Bus invece, è possibile effettuare in totale autonomia la prenotazione del servizio progettando l’intero viaggio dalla propria abitazione fino al carcere di destinazione personalizzandolo al meglio e soprattutto a prezzi accessibili. Disponibili anche pacchetti per famiglie, in modo che la visita ai parenti in carcere sia più leggera economicamente e meno difficoltosa riguardo i tempi.
Grazie agli accordi con le piattaforme dove si acquistano i biglietti, l’iniziativa prevede di ricavare circa il 6% delle vendite e di ottenere quindi un ritorno economico importante non solo sulle commissioni sulle tratte ma anche sui pullman di proprietà o in leasing.
Agevolare le congiunzioni con i familiari
Come spiega il creatore di 41 Bus, l’idea è quella di creare un progetto che guarda al benessere dei detenuti e delle famiglie, con la promessa di inserire a breve anche coloro che sono in semilibertà.
Sono passati due anni dall’uscita dal carcere e Palamara è sempre stato entusiasta di questa iniziativa, considerandola un progetto dalle alte potenzialità, frutto di anni in carcere che non sarebbero stati sprecati.
”La speranza” racconta Bruno ”è quella di alleggerire un’esperienza brutta rendendola meno drammatica.
Dal motto ‘Andare in carcere non è mai stato così facile’ fino al nome del servizio, tutto riporta a un senso di spensieratezza. Sono molto determinato e credo che bisogna dare una seconda possibilità a tutti”. Anche la sua legale Beatrice Saldarini conferma il forte carattere di Palamara.
Il servizio verrà lanciato a giugno sulle città di Opera e Voghera e si tratta di una sorta di prova per valutare il feedback delle persone.