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Giovedì 15 gennaio 2015 è il gran giorno dell’arrivo nelle sale italiane di Exodus – Dei e Re, il film di Ridley Scott che racconta l’epopea di Mosè e dell’esodo del popolo ebraico verso la Terra Promessa narrata nel Vecchio Testamento della Bibbia.
Mosè (Christian Bale) è un generale dell’esercito egiziano nonché figlio adottivo del faraone Seti (John Turturro). Un giorno suo fratello Ramses (Joel Edgerton), figlio legittimo e quindi erede al trono del faraone, scopre le vere origini ebraiche di Mosè rimaste fino ad allora nascoste, e decide di condannarlo all’esilio. Ma Ramses non sa che Mosè è l’uomo prescelto da Dio per liberare il popolo ebraico schiavo degli Egizi da oltre 400 anni. Toccherà dunque all’ex generale guidare i suoi 600.000 connazionali nell’epico viaggio verso la Terra Promessa, mentre sull’Egitto inizieranno a cadere le terribili sette piaghe.
Questa, in breve, la trama di Exodus – Dei e Re che esce a pochi mesi dal controverso Noah di Darren Aronofsky, a conferma di un rinnovato interesse da parte di Hollywood nei confronti dei kolossal biblici. Per questa nuova produzione la 20th Century Fox non ha badato a spese mettendo a disposizione del grande Ridley Scott un budget di circa 140 milioni di dollari, che il regista britannico ha in gran parte utilizzato per reclutare un cast di primissimo livello, formato oltre che dai già citati Christian Bale, Joel Edgerton e John Turturro, anche da Aaron Paul, Ben Kingsley, Sigourney Weaver, Indira Varma, María Valverde, Hiam Abbass e Ben Mendelsohn.
Il risultato ha per il momento diviso la critica: è piaciuta la trama, convincente e scorrevole, sebbene Scott abbia scelto di puntare l’attenzione più sul rapporto tra Mosè e Ramses che sulle vicende bibliche vere e proprie (in questo Exodus è completamente diverso dal mitologico I 10 Comandamenti di Cecil B. DeMille). E anche la rappresentazione delle scene più spettacolari è molto buona, con un montaggio e una fotografia di primissimo livello. Hanno però convinto meno la figura dello stesso Mosè, descritto come un uomo in balia degli eventi che agisce solo perché spinto dalla forza divina più che dall’amore per il suo popolo, e la decisione di relegare a figure quasi anonime gli altri personaggi della storia. E più generalmente si rimprovera a Exodus un certo piattume: belle scene sì, trama interessante… ma manca il classico ‘qualcosa in più‘ che differenzia un film soltanto discreto da un grande film.
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