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Una volta spenti i riflettori su Expo Milano 2015, che fine farà l’Albero della Vita? Sono tante le voci che da giorni si rincorrono sul web, ma il destino della struttura ideata da Marco Balich sembra ancora non essere segnato. Che possa diventare, come a suo tempo la Tour Eiffel, il simbolo della città che ha ospitato l’Esposizione? Le proposte sono tante, a cominciare da quella che lo vorrebbe collocato in Piazzale Loreto, là dove un tempo venne esposto il cadavere di Mussolini. Non solo. La torre di Expo 2015 potrebbe trovar casa anche nel quartiere Adriano o a Brescia, mentre da Roma giungono proposte sull’Eur o Villa Borghese, pronti ad accogliere per sempre l’icona dell’ultima Esposizione Universale. Come andrà a finire?
Sembra un rebus, il destino dell’installazione-simbolo di Expo Milano 2015: l’Albero della Vita, ideato dal direttore artistico del Padiglione Italia Marco Malich, e realizzato dalle 19 imprese del Consorzio Orgoglio Brescia (in 5 mesi e con una spesa totale di 3 milioni di euro), potrebbe trovare la sua sede definitiva a Milano, così come a Brescia o nella capitale.
Da Milano a Roma: l’Albero della Vita dopo Expo 2015
Nella speranza che la struttura vada a beneficio del capoluogo lombardo, la prima proposta – lanciata nei mesi scorsi dall’assessore al Verde di Milano, Chiara Bisconti – è stata quella di collocarla nel mezzo di Piazzale Loreto, proprio là dove venne esposto e dileggiato il cadavere di Mussolini. L’idea, che ha incontrato il favore di molti – Beppe Severgnini, ad esempio, si è mostrato propenso poiché non solo ‘porterebbe la vita in un luogo di morte‘, ma anche ‘bellezza in una parte di Milano che, con tutto l’affetto, bella non è‘ – sembra però esser stata accantonata visto che, nel frattempo, il quartiere Adriano ha lanciato una petizione online mentre Brescia non ha mai nascosto il proprio interesse verso l’imponente, ed ipertecnologica, struttura.
Scartata l’ipotesi di Piazzale Loreto, dunque, l’Albero della Vita potrebbe trovare la sua collocazione definitiva nel quartiere milanese Adriano dopo che, con una petizione online, il comitato di quartiere ha chiesto ai vertici di Expo, di Padiglione Italia e al Comune di Milano di trasferire lì la struttura simbolo di Expo 2015. ‘Sarebbe un modo per rendere più bella e vivibile la zona‘, hanno affermato i promotori, ‘lasciata per troppo tempo al degrado‘. L’area dove collocare la struttura sarebbe già stata scelta, 50mila metri quadrati che, una volta bonificati, saranno destinati a parco pubblico.
Ma come dicevamo, negli ultimi giorni anche Roma ha manifestato il suo interesse verso l’Albero della Vita di Expo, con la proposta di collocarlo, perché ne diventi una delle principali attrazioni, a Villa Borghese o nei pressi del lago dell’Eur. Milano, intanto, rilancia proponendo l’Idroscalo, mentre i costruttori bresciani auspicano che l’Albero rimanga dov’è: ‘potendo scegliere, hanno detto dal consorzio, la nostra prima opzione è che l’albero rimanga lì dov’è, anche se le richieste per portarlo altrove non mancano. Dovunque vada a finire, però, dev’essere visibile e deve continuare a funzionare. In caso contrario, chiederemo di esercitare la nostra opzione per portarlo a Brescia‘.
Queste, quindi, finora le proposte/richieste: Piazzale Loreto, quartiere Adriano, Idroscalo, Darsena, Rho e Desenzano; ma anche Brescia, Roma e, non meno importante, la proposta – dati i costi e la difficoltà di trasferimento, tra tunnel e metropolitana – di lasciare la struttura là dove si trova.
Costi
Spostare l’enorme struttura di legno ed acciaio comporta, ovviamente, dei costi che, manco a dirlo, hanno suscitato non poche polemiche. Se per costruirla ci son voluti 3 milioni di euro, per smontarla – difficoltà di trasferimento a parte – ne bastano ‘solo’ 500mila, più i soldi per una base che regga oltre trecento tonnellate, più quelli necessari alla sua riaccensione.Il problema, però, è che nessuno sembra disposto a pagare.
Marco Balich, chi è l’ideatore dell’Albero della Vita
L’Albero della Vita è il simbolo del Padiglione Italia e di tutta l’Esposizione Universale. Alto 37 metri e costruito interamente in acciaio, è stato ideato da Marco Balich, direttore artistico del Padiglione e noto imprenditore italiano. Oltre ad aver ideato, e prodotto, le cerimonie di apertura di diverse edizioni dei Giochi Olimpici, è stato scelto per organizzare alcuni dei concerti più importanti degli ultimi anni – Pink Floyd, U2, Peter Gabriel e l’Heineken Jammin’ Festival – nonché la cerimonia inaugurale del nuovo Juventus Stadium.