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Ezio Greggio fa pace col Fisco italiano. Si chiude con un accordo la vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista negli ultimi anni, con l’accusa di evasione fiscale. La questione è stata risolta con un accordo tra le parti in causa, in virtù del quale verranno corrisposti tutti gli arretrati dovuti alla Agenzia delle Entrate. A farsi carico del versamento non sarà però il conduttore, bensì la società irlandese che detiene i suoi diritti d’immagine.
Il contenzioso ha ad oggetto i contributi che Ezio Greggio avrebbe dovuto versare al Fisco per il periodo di attività che va dal 2001 al 2010. All’epoca il vip risiedeva a Montecarlo, non solo fittiziamente, ma anche fiscalmente. Tuttavia, la legge stabilisce che anche i residenti all’estero sono tenuti a versare una ritenuta pari al 30% del compenso percepito, laddove lavorino nel nostro Paese. Morale della favola, l’Agenzia delle Entrate ha richiesto al conduttore di Striscia la Notizia il saldo di una somma pari a tutti gli arretrati.
L’adempimento degli oneri fiscali sarebbe però spettato alla società irlandese che detiene i diritti di sfruttamento dell’immagine di Greggio e che, per quella che è stata definita una erronea valutazione interpretativa, non ha eseguito i versamenti dovuti.
Come anticipato in apertura, la questione si è risolta con un accorto stipulato tra tutte le parti in cause, che prevede una sanatoria completa delle imposte arretrate a favore del Fisco. A farsi interamente carico di questa somma è proprio la società irlandese, che farà così ammenda per la grave mancanza precedente.
Si chiude pertanto un capitolo molto oneroso per Ezio Greggio, che può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il conduttore non è certo il primo vip a ritrovarsi in una situazione simile, nè sarà l’ultimo. Ricordiamo il caso eclatante di Valentino Rossi, che si era avvalso di una residenza all’estero fittizia e si era poi ritrovato con una contestazione pari a 60 milioni di imponibile non dichiarato. Nel 2014, invece, è stato Tiziano Ferro a finire nel mirino del Fisco, che l’ha bollato come evasore per 3 milioni di euro, in seguito anche qui a una residenza fittizia in Gran Bretagna. Non sfuggì agli adempimenti fiscali nemmeno Luciano Pavarotti, che dovette versare ben 25 miliardi di lire per mettersi in regola con l’Agenzia delle Entrate.