Incredibile profanazione di cadavere a Berlino: ignobili ladri di tombe hanno rubato la testa di F.W. Murnau, il leggendario regista tedesco autore di Nosferatu il Vampiro e di altri celebri film del cinema muto. Il furto è avvenuto nel cimitero di Stahnsdorf, nella zona ovest della capitale tedesca, dove il cineasta riposa dall’ormai lontano 1931, quando morì prematuramente a soli 42 anni per un incidente stradale. I profanatori si sono introdotti nella tomba di famiglia dei Murnau e hanno aperto la bara di cristallo del regista, dove giaceva il corpo imbalsamato, trafugandone la testa. Al momento non sono ancora arrivate richieste di riscatto o altro.
La faccenda, di per se già riprorevole, assume un aspetto ancora più inquietante perché accanto alla tomba di Murnau sono stati ritrovati residui di cera di candele, facendo sospettare che il furto possa essere collegato a una cerimonia dell’occulto e che la scelta di profanare il corpo di un regista specializzato in film horror non sia stata per nulla casuale. A questo proposito i responsabili del cimitero berlinese hanno dichiarato che in passato c’erano già stati altri tentativi di introdursi furtivamente nella tomba dei Murnau e che, proprio per questo, stanno pensando a una soluzione definitiva per proteggere i resti del regista.
Insomma, il povero Friedrich Wilhelm Murnau non riesce a trovare pace neanche a 84 anni dalla sua morte. Considerato tra i massimi esponenti del cinema espressionista e del kammerspiel che si svilupparono in Germania negli anni Venti, e anche tra coloro che più di altri influenzarono con il loro stile le successive generazioni di registi, ebbe allo stesso tempo una vita costellata da numerosissimi problemi. Dichiaratamente omosessuale (che all’epoca significava vedersi chiudere in faccia tante porte), perse il suo compagno sul fronte russo della Prima Guerra Mondiale e lui stesso rimase in prigionia per molti mesi. Dopo il clamoroso successo nel ’22 di Nosferatu il Vampiro, fu sconfitto nella causa intentatagli dagli eredi di Bram Stoker per violazione di copyright del romanzo di Dracula (nonostante avesse cambiato nel film i nomi dei personaggi e anche le ambientazioni) e dovette distruggere tutte le copie (fortunatamente tranne una, conservata di nascosto), senza contare che buona parte della sua filmografia è andata definitivamente perduta.
Dopo Nosferatu, Murnau si trasferì a Hollywood dove alternò successi e flop (Aurora del 1927 vinse tre Oscar ma andò male al botteghino; il monumentale Tabù del 1931, considerato un capolavoro assoluto dalla critica, fu censurato per la presenza di donne polinesiane a seno nudo e uscì quando il regista era già morto), fino alla tragica morte che lo colse l’11 marzo del ’31 per un incidente stradale sulle strade di Santa Barbara (alla guida della vettura c’era il suo valletto e amante filippino Garcia Stevenson, di appena 14 anni). Murnau venne sepolto nel cimitero di Stahnsdorf, a Berlino, dove si trova tuttora. Alla cerimonia funebre parteciparono pochi amici e colleghi, tra cui Fritz Lang, Emil Jannings e la devotissima Greta Garbo, perché la sua fama di omosessuale gli aveva creato intorno solitudine e disprezzo. E dopo 84 anni c’è ancora chi se la prende con lui…
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