Aveva concordato dei test allergici su consiglio dei sanitari, Francesco Restolfer, un 66enne residente nel quartiere Brecce Bianche di Ancona. Ma dall’ospedale di Torrette l’uomo non è più uscito. Dopo essersi recato al mattino da solo nella clinica, per effettuare le prove, Restolfer è andato in choc anafilattico e attorno all’ora di pranzo i familiari hanno ricevuto la notizia del decesso.
Una storia che ha dell’incredibile e ora i familiari della vittima chiedono che la Procura faccia chiarezza sull’accaduto. Il decesso dalle prime informazioni sembra sia legato a una delle sostanze utilizzate per i test. La famiglia è sconvolta e si è già rivolta al proprio legale: “Non sono chiare le circostanze della morte” – spiega l’avvocato Alessandro Marrino – “e ai miei assistiti non è stato nemmeno concesso di vedere il loro caro. Sembra che lo choc anafilattico sia derivato da una delle sostanze utilizzate per i test, ma chiediamo che le cause del decesso siano chiarite attraverso l’autopsia“.
Su consiglio del legale la figlia della vittima si è rivolta alla caserma dei carabinieri di Ancona per esporre una querela. I familiari chiedono che la Procura di Ancona disponga un esame sulla salma e che venga acquisita tutta la documentazione riferita a Francesco Restolfer e al tipo di trattamento a cui è stato sottoposto quando è sopraggiunta la crisi mortale.
Restolfer, che si voleva sottoporre alle prove allergiche in quanto, lo scorso anno, aveva subito un intervento di routine, e quando gli era stato iniettato un antibiotico per via intramuscolare era stata notata dai medici una reazione allergica della pelle. Questione che aveva spinto i sanitari a raccomandargli le prove per stabilire se effettivamente soffrisse di allergie a farmaci o ad altre sostanze. Ora spetterà alla magistratura fare chiarezza su quanto accaduto.