Aveva solo 50 anni l’imprenditore italiano che è stato ucciso in Brasile. Si chiamava Fabio Campagnola ed era nato a Casale Monferrato. Stando a quanto riferito, sarebbe stato ucciso al culmine di una lite. Ma ci sono novità sulle indagini.
Il suo assassino è ancora in fuga ma è stata trovata l’arma de delitto. Anche la moglie dell’imprenditore, però, è stata arrestata.
Un omicidio maturato per futili motivi: questa sarebbe stata la causa della morte di Fabio Campagnola, un imprenditore di 50 anni che è stato ucciso in Brasile, a Praia do Frances, il 3 gennaio, a colpi di pistola. Dal 2013, l’uomo viveva in Brasile e lì si era trasferito e gestiva una gelateria insieme ad un suo socio.
Stando a quanto riferito dai media locali, l’omicidio sarebbe nato per futili motivi, probabilmente una discussione circa il posizionamento del carretto per la vendita di alimentari. A sparare contro l’italiano sarebbe stato un ufficiale della polizia militare, che era in pensione.
Quando sono intervenuti gli uomini del pronto soccorso, però, per Fabio non c’era più nulla da fare: era morto sul colpo. Immediate sono partite le indagini che hanno portato all’arresto della moglie della vittima, accusata di esser complice dell’omicidio. L’assassino, invece, è ancora in fuga.
Le ultimissime notizie che pervengono dal Brasile, confermano che l’arma del delitto, con la quale Fabio è stato ucciso, è stata ritrovata. Si tratta di una pistola calibro 40 ed è stata rinvenuta vicino ad una locanda nei pressi del luogo dove è avvenuto il delitto. L’arma è regolarmente registrata a nome dell’ufficiale che ha sparato, anche se lui stesso è in pensione e fuori servizio.
Come dicevamo, invece, l’assassino è ancora in fuga e di lui non si hanno notizie. Arrestata, invece, la moglie di Fabio Campagnola, tale Karla Kassiana Vanderlei Warumby Cavalcanti. Su di lei, pende l’accusa di incitamento all’omicidio del marito e di complicità, anche, con l’assassino. Per lei, il giudice ha deciso la sua custodia in carcere.
Fabio era nato nella frazione di Popolo Casale Monferrato ma, come dicevamo, dal 2013 si era trasferito in Brasile e, qui, insieme ad un suo socio, gestiva una gelateria. Lascia un bimbo di 7 anni, frutto di una relazione avuta con una donna di Alagoas. La notizia della sua uccisione ha lasciato un misto di tristezza ed amarezza nei suoi luoghi d’origine.
Campagnola, in passato, aveva anche giocato a calcio in una squadra dilettante ed era molto conosciuto nelle sue zone. Era stato anche attaccante in alcune squadre della provincia di Alessandria. A spiegare le possibili motivazioni che hanno portato all’omicidio di Fabio, è stata sua sorella, in un’intervista: “Fabio e questo signore avevano avuto un battibecco per un carrettino che quell’uomo voleva mettere davanti alla sua gelateria” – spiega.
Le indagini sono ancora in corso anche per capire l’esatta dinamica di ciò che è successo e cosa può aver portato ad un finale così tragico. È in corso l’indagine per capire il ruolo della moglie della vittima in questa faccenda.
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