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(intervista a cura di Alice Penzavalli)
Quando NanoPress ha intervistato Fabio Canino, subito dopo la prima puntata di Ballando con le stelle, ci siamo subito accorti di un certo feeling tra i giurati del programma di Milly Carlucci. Un esempio? Mentre Fabio Canino parlava con noi del suo libro (Rainbow Republic), Guillermo Mariotto passava casualmente di lì per fare delle faccine dispettose (ma pur sempre innocue). Anche perché i battibecchi che vediamo tra i membri della giuria di Ballando con le stelle, tornato da poco in onda nel sabato sera di Rai 1, sono un qualcosa che si vede solo in televisione, dice Canino, poi ognuno dei giudici, spenti i riflettori, torna alla sua vera vita.
I telespettatori più attenti, però, la sera di sabato 20 febbraio 2016, guardando il debutto di Ballando con le stelle 2016, si sono accorti che Fabio Canino ha indossato una braccialetto arcobaleno, dopo Sanremo diventato un vero e proprio simbolo per ribadire ancora una volta il riconoscimento dei diritti civili per tutti:
‘In realtà – afferma Fabio Canino a NanoPress – non avrei bisogno di indossare il nastrino, però mi sembrava carino farlo insieme a Guillermo, stasera, qua, perché comunque era la prima puntata della nuova edizione’. In fondo, del tema dei diritti civili si è in qualche modo già occupato nel libro Rainbow Republic, da lui scritto ed edito da Mondadori.
‘Questo primo romanzo che ho scritto, divertente (lo dico da solo, ma mi hanno detto che è molto divertente) – ha fatto sapere – è la storia di questa Grecia che, entrando in default, fallendo – io mi auguro che così non succeda – diventa poi la prima repubblica gay del mondo: tutti i gay del mondo comprano delle piccole parti della Raimbow Republic’.
E il caso, solo il caso, ha voluto che mentre Fabio Canino parlava con noi di NanoPress, mostrando anche il braccialetto arcobaleno indossato per tutto il corso della prima puntata di Ballando con le stelle, spuntasse alle sue spalle il faccione del compagno di giuria Guillermo Mariotto, desideroso di rivolgersi al Nostro con innocue faccine buffe. Risultato? Come sempre Canino ha preso la palla al balzo e si è detto sicuro che ‘anche Guillermo Mariotto verrà a vivere nella Rainbow Republic!‘.
Poi è tornato serio per spiegare cosa significhi scrivere, oggi, un libro divertente, così l’ha definito, ma che allo stesso tempo ‘fa anche capire un po’ come stanno le cose, perché in questo momento molto particolare in Italia – ha detto -, è bene anche con l’ironia, con il divertimento, far capire la verità su alcuni argomenti’.
Un impegno che, complice quel braccialetto apparso in prima serata in diretta su Rai 1, Fabio Canino ha deciso di portare avanti anche sulla TV pubblica, almeno per la prima puntata di Ballando con le stelle.
E proprio a proposito di Ballando con le stelle, Canino ha poi spiegato perché le palette del debutto si sono alzate quasi sempre per dare giudizi davvero (ancora) molto bassi: ‘I voti – ha dichiarato – devono essere per forza più bassi della normalità, perché se si inizia a dare 8 dalla prima puntata alla decima diamo 20’. Anche perché i voti potrebbero diventare, come spesso accade, motivo di tensione da parte della giuria:
‘Diciamo che nella prima puntata son tutti buoni, tutti amici, ci amiamo tutti. Dalla quarta in poi cominci a vedere che queste grandi amicizie non ci sono, anche se ci tengo a precisare che una cosa è quello che succede in televisione…finita la trasmissione veramente poi si torna alle vite vere, si capisce che la televisione è una cosa a parte’.
Chi gli piace del cast di quest’anno? Ha fatto sapere che secondo lui Pierre Cosso ‘ci darà grandi soddisfazioni, anche se l’ormone impazzito di tutte le spettatrici…diciamo spingono per Jago de Il Segreto’. E a proposito de Il Segreto, la soap opera Mediaset a cui ha fatto ricorso pure il generale Carlucci per mettere in piedi un cast determinante per la riuscita del programma, Fabio Canino ha sfoggiato il buon vecchio…canino…avvelenato: ‘Non ho mai visto ‘sto Segreto, anzi il segreto vero è il segreto del successo: non l’ho mai capito‘.
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