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Torna a parlare dopo oltre tre anni Fabrizio Corona e per la prima volta racconta la sua terribile esperienza in carcere durata 2 anni, 4 mesi e 23 giorni dall’arresto in Portogallo, dove si era rifugiato per sfuggire alla giustizia italiana, del 23 gennaio 2013 e fino alla scarcerazione avvenuta il 18 giugno 2015 dopo aver ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Una detenzione a suo dire durissima (l’ha definita addirittura ‘inimmaginabile’) ma che per lo meno è servita a restituirci un uomo nuovo che, si spera, non dovrebbe più ripiombare negli errori del passato.
Fabrizio Corona ha parlato del carcere in un’intervista esclusiva concessa a Gabriele Parpiglia (da noi intervistato tempo fa proprio in merito al ‘caso Corona’) che sarà pubblicata integralmente sul nuovo numero del settimanale Chi in uscita mercoledì 27 aprile 2016. I passaggi più significativi dell’intervista sono stati anticipati dall’agenzia di stampa Adnkronos.
Il racconto di Corona parte proprio dalla fuga in Portogallo per evitare l’arresto in Italia: ‘Non volevo che la mia vita finisse in galera. Ho cercato una soluzione, volevo salvarmi. Nessuno può capire che cos’è il carcere se non lo ha vissuto pienamente e duramente: non era una semplice custodia cautelare la mia, era una condanna definitiva. In totale 14 anni e 2 mesi (in seguito ridotta grazie a vari benefici, ora gli mancano da scontare poco più di 4 anni, ndr)’.
Una detenzione che l’ha segnato probabilmente per sempre: ‘Da quando sono uscito dal carcere non avevo mai raccontato la mia vita tra le sbarre. Il motivo? Provo vergogna, mi fa male, il ricordo lacera la mente e il cuore, e lo fa sanguinare. Di notte però capita spesso di svegliarmi all’improvviso e di non credere che sia finita’.
Corona ovviamente non entra nei dettagli ma lascia intendere che la vita in carcere è stata un inferno: ‘In galera mi è successo di tutto, l’inimmaginabile. Non è stata una semplice detenzione ma non ho mollato: non ho mai pensato di togliermi la sacra vita che in quelle condizioni diventa ancora più sacra. Ma oggi credo nuovamente nella giustizia e nelle persone che ricoprono ruoli importanti nella magistratura italiana’.
Infine Fabrizio Corona dedica un pensiero ciascuno a tre persone importanti della sua vita: suo figlio Carlos, nato dal matrimonio con Nina Moric, la sua ex fidanzata Belen Rodriguez e suo padre Vittorio Corona, scomparso nel 2007: ‘Carlos l’avevo lasciato bambino e l’ho ritrovato un ometto. Quando mi ha visto mi ha stretto forte, dandomi la forza di andare avanti. Aveva capito tutto. Per la prima volta mi sono sentito io figlio, lui padre. E per la prima volta non ero più solo al mondo’. Poi Belen: ‘Ho letto delle sue nozze sui giornali, l’ho vista diventare moglie, mamma e ho seguito l’evolversi della sua carriera, negli alti e nei bassi. Ma ho seguito il tutto con molta indifferenza: io e Belen oggi siamo due persone completamente diverse da quelle che si erano amate follemente’. Ricordiamo che ai tempi della scarcerazione Belen aveva speso belle parole per Corona dicendo che meritava una seconda possibilità.
E poi lo struggente ricordo di papà Vittorio: ‘Ho sognato mio padre quasi tutte le notti. Era con me, mi proteggeva. Era come se fosse lì: mi ha salvato, sostenuto, dato una forza inspiegabile. Sapevo che lui c’era. Ma non andrò mai a trovarlo al cimitero: per pudore, per vergogna, perché so di averlo deluso‘.