Una bella storia che viene diffusa grazie a Facebook: la documentarista Kaitlyn Regehr di Londra è stata vittima di un’aggresione su un autobus quando è stata difesa da un ragazzo che ha fermato il malintenzionato prima che potesse commettere qualche gesto sconsiderato. La ragazza non ha fatto in tempo a conoscere l’identità del proprio eroe e ha deciso di ringraziarlo con un post su social network. Scopriamo di più su questa vicenda.
Kaitlyn Regehr ha pubblicato una foto (la vedete qui sopra) con il pollice in su e il viso sorridente una volta assorbito il trauma di un’aggressione su un bus, più precisamente sul numero 207. Un ragazzo alto, vestito di scuro e con la barba è stato l’unico che l’ha difesa: “Grazie per aver detto qualcosa quando quell’uomo mi ha afferrata – scrie Kaitlyn – grazie per aver insistito che era qualcosa di inaccettabile. Soprattutto, grazie per aver chiesto a quell’uomo delle donne della sua vita“. È stato proprio questo il modo dello sconosciuto di bloccare l’aggressore, parlargli invece che usare solo violenza.
“Hai chiesto di sua mamma, di sua sorella, hai detto Potrebbe essere tua sorella, è la sorella di qualcuno – ha continuato la ragazza nel suo accorato post – Mi ha reso una persona e ci hai reso una comunità. Grazie non solo perché mi hai difeso o perché mi hai fatto sentire sicura, ma perché nel tuo tornare a casa, in questa grande e anonima città, hai umanizzato l’aggressione. Hai preso posizione, hai detto qualcosa“. Un esempio di grande maturità e intelligenza da parte dello sconosciuto.
“Avevi ragione, sono la sorella di qualcuno, lo siamo tutti. E i nostri figli dovrebbero difendersi l’un l’altro – ha poi chiuso la lettera 2.0 – Sinceramente, la piccola ragazza biona con cappello sul 207 verso Acton. Per favore, condividete e aiutatemi a trovare questo fantastico ragazzo così posso offrirgli una birra!“. Chissà se riuscirà nell’intento, di sicuro è una storia completamente diversa da quella della bufalazza della ragazza francese incinta che vi abbiamo raccontato qualche settimana fa.
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