E se Facebook andasse a realizzare un servizio di ride-sharing che andasse in un sol colpo a rompere le uova nel paniere sia di Uber sia anche di BlaBlaCar? Questa ipotesi è molto più che una semplice suggestione, ma affonda le proprie radici nella volontà di Mark Zuckerberg di spremere al meglio tutte le potenzialità del social network da oltre un miliardo di iscritti, che può collegare tutto il mondo con ramificazioni praticamente ovunque. Ovviamente, oltre ai due giganti della condivisione dei trasporti si andrebbe anche a danneggiare in modo importante tutta la parte “tradizionale”. Facciamo più luce su queste indiscrezioni.
Facebook ha il grande potere di poter contare su una community planetaria che ormai annovera quasi più di un umano su sette. C’è la possibilità di raggiungere qualsiasi nazione, qualsiasi ceto sociale e di istruzione, ogni religione e cultura. Ormai ha messo la freccia per superare la Cina nella lista degli stati, seppur in modo virtuale, per numero di abitanti. Può connettere chiunque e può garantire una certa qual base di affidabilità, anche se per ora solo col numero di cellulare. Perché non sfruttare questo enorme potere in modo più efficiente?
NASCE SU UN TAXI E VIENE CHIAMATO UBER
È proprio quel che Zuck vuole fare e così, a parte progetti umanitari seppur lodevoli e altri altisonanti come il motore di ricerca che potrebbe davvero fare da unico rivale a Google, Facebook potrebbe impegnarsi con progetti che ispirano (leggi: copiano) realtà già ben funzionanti e remunerative. L’indiziato numero uno è Uber, che consente di poter prenotare viaggi in auto in città e fuori con una spesa competitiva rispetto a Taxi, noleggio auto o trasporti pubblici premium. Ma al tempo stesso, oltre a questo sistema di “ride-sharing” ci sarebbe anche il più tradizionale aggregarsi a viaggi già organizzati, al modo di BlaBlaCar.
UBER CONTROLLA GLI AUTISTI DAL CELLULARE?
E così non è affatto difficile immaginare un mix tra i due contando sulla rete di amici e contatti localizzabili su una mappa. Voglio andare da A a B e spendere il meno possibile, magari con un po’ di comfort? Bene, basta andare sulla mappa di questo nuovo ipotetico servizio e scoprire chi copre la tratta. Si può anche richiedere di essere “prelevati” a un certo indirizzo e si paga una quota che fa contento sia chi viene ospitato sia chi ospita. Per la sicurezza garantirebbero non solo i feedback, ma anche un accesso all’anagrafica dei partecipanti. Chissà se diventerà mai realtà?
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