Facebook, ritorna la ‘truffa dei Ray-Ban’

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Non è una novità che tramite i social network si possa incappare in qualche truffa, ma su Facebook è tornata la “truffa dei Ray-Ban” e, negli ultimi giorni, moltissime sono state le persone vittime di questo sotterfugio. Spesso trattiamo di truffe di questo genere così da poter dare una mano affinché il maggior numero possibile di persone possa evitarle, ma a quanto pare i truffatori inventano sempre nuovi modi per portare a compimento i propri scopi.

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Rilevata dai ricercatori di ESET, società specializzata in software e sicurezza informatica, la truffa dei Ray-Ban propone prodotti di questa celeberrima marca di occhiali a prezzi a dir poco stracciati tra i vari annunci pubblicitari presenti su Facebook. Cliccando su questi annunci, l’utente interessato all’acquisto viene portato su un portale per l’acquisto non sicuro che può essere utilizzato per rubare non solo il denaro necessario alla transazione, ma che può anche risultare nel furto dei propri dati e del numero della propria carta. Come arrivano sulla nostra bacheca questi annunci fasulli? I truffatori hackerano i profili di normali utenti, pubblicano foto raffiguranti un paio di occhiali Ray-Ban con una scritta che promette sconti che arrivano anche al 90% sul prezzo dell’articolo e, affinché il tutto rimanga il meno visibile possibile, taggano al massimo 5 persone in queste foto. Secondo le recenti indagini, i Paesi più colpiti dalla truffa sono Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, Cile, Francia, Spagna, e Regno Unito.

Come prevenire tutto ciò? Gli esperti consigliano di cambiare spesso la vostra password di Facebook, ma se vi doveste accorgere che un’immagine simile a quella descritta fino ad ora è stata pubblicata sulla vostra bacheca o tra le vostro foto, cambiate immediatamente le vostre credenziali, cancellando anche le app che risultano nocive per la vostra privacy e che hanno accesso al vostro account di Facebook. Rivolgersi alle autorità competenti è, ovviamente, sempre una soluzione da prendere in considerazione in questi casi.

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