Tutti gli internauti conoscono AdBlock, il celebre programma che evita l’intasamento del proprio browser da parte di annunci pubblicitari inutili: per moltissime persone, questo programmino è una manna dal cielo, in quanto evita che il proprio PC sia pieno di dati inutili, per i siti internet che, invece, guadagnano attraverso la pubblicità presente sulle proprie pagine, AdBlock è un vero e proprio nemico e lo è anche per Facebook o almeno lo è stato fino ad ora, perché il social network di Mark Zuckerberg riuscirà ad eludere i controlli di AdBlock e a proporre dei banner pubblicitari sulle proprie pagine.
Come funzionano AdBlock e tutti i programmi che bloccano la pubblicità?
Ogni banner pubblicitario è provvisto di un codice che lo contraddistingue da altri tipi di elementi e che viene utilizzato da chi pubblica il banner per monitorare l’andamento di quel prodotto (quanti utenti clickano su di esso, quanti ci passano sopra con il mouse e quanti, effettivamente, visitano il sito e comprano quel prodotto). AdBlock e la maggior parte dei programmi adblocker riconoscono quel codice e ne bloccano l’accesso al browser.
Quali sono i provvedimenti presi da Facebook?
Per quanto riguarda Facebook, invece, la questione è leggermente diversa, perché è il social network stesso a gestire i banner pubblicitari presenti sulle proprie pagine e, quindi, può autonomamente cambiare il codice presente nelle pubblicità a cui gli adblocker dovrebbero impedire l’accesso in modo da “nasconderli” e permetterne la visione da parte degli utenti. Si vocifera, inoltre, che il social network darà la possibilità agli utenti di poter decidere quali annunci pubblicitari visionare utilizzando un sistema di filtraggio non meglio definito. La spiegazione di come funzionerà questo nuovo provvedimento è stata spiegata sul blog ufficiale di Facebook.
I banner pubblicitari invadenti sono da sempre un problema per gli utenti che ricercano una navigazione pulita e senza intoppi ed i software di ad blocking sono davvero utili, quando utilizzati con criterio, ma su di un sito che ricava i propri introiti proprio da questi annunci può avere risultati devastanti. Comprendiamo le ragioni per le quali Facebook abbia deciso di correre ai ripari e speriamo che il tutto sia fatto nel rispetto dell’utente e della sua esperienza di navigazione.