Nella manovra finanziaria appare una voce ‘nuova’: l’abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina. Tale misura consentirà, si legge nel comunicato reso noto dal Consiglio dei ministri “a tutti di poter accedere agli studi”. Interpellato in proposito, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti sembra smentire la notizia: “Voglio essere sincero, a me non risulta” taglia corto. MA poi spiega che “sarà un percorso graduale di allargamento del numero di ammessi alla facoltà”.
A fare eco a Bussetti è intervenuta la ministra della Salute, Giulia Grillo, che precisa: “E’ stato chiesto, in sede di Consiglio dei ministri, di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina”.
Nella nota diffusa da Busetti e Grillo si legge ancora che l’abolizione del numero chiuso a Medicina “E’ un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza, che il Governo intende onorare. Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi”.
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Quali saranno i prossimi passi? “Per assicurare l’aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso, a breve sarà convocata una prima riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui”, si annuncia.
L’abolizione del numero chiuso a Medicina sta scatenando gli interventi critici di molti addetti ai lavori. In termini di numeri, il mese scorso per 9.779 posti disponibili hanno partecipato ai test d’ingresso 67.005 candidati.
Se l’accesso fosse davvero permesso a tutti gli atenei potrebbero non avere la possibilità di organizzare le lezioni adeguatamente. Sia per quanto riguarda il numero dei docenti che dal punto di vista delle aule dove si svolgono i corsi. Si attende quindi una riorganizzazione di tutta la didattica. Ma non si capisce ancora dove saranno recepite le risorse economiche per far fronte a tutto.