[didascalia fornitore=”altro”]Il post di denuncia con il murales vandalizzato/Facebook[/didascalia]
A Milano un murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due giudici uccisi dalla mafia a Palermo, è stato vandalizzato. A denunciarlo è stato un utente su Facebook, Alvise Salerno, speaker radiofonico palermitano trapiantato nel capoluogo lombardo, che ha notato la pistola alla testa, dipinta in rosso, e alcuni schizzi di sangue sul ritratto dei due magistrati realizzato in Porta Ticinese. “Qualche idiota ha deciso di disegnare una pistola rossa sulla mano di Falcone, che spara in fronte a Borsellino”, si legge nel post che sottolinea come “un simbolo, un segno di libertà e giustizia” sia stato così “massacrato brutalmente dalla mancanza di cervello” di qualcuno che ha voluto oltraggiare l’omaggio ai due martiri della lotta alla mafia.
“Milano, l’Italia intera, non può accettare questi gesti. Dietro un gesto, tanto stupido quanto schifoso, si può nascondere qualcosa di ancora più tragico. Falcone e Borsellino, oggi, sono morti una seconda volta”, conclude, stigmatizzando come sia l’ignoranza la vera mano dietro questo scempio.
La sua denuncia ha fatto il giro dei social e il tam tam mediatico ha dato i suoi effetti. In meno di 24 ore dal primo post il murales è stato ridipinto e la pistola rossa è stata cancellata.
Salerno ha così voluto ringraziare quanti hanno contribuito nel loro piccolo a rimettere a posto il dipinto, condividendo e segnalando a chi di dovere: “Falcone e Borsellino sono tornati a brillare. Grazie a tutti coloro che, con le loro condivisioni e il loro grande senso civico, hanno reso possibile questo pronto intervento”.
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