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Per sette anni è riuscita a incassare la pensione di invalidità e il sussidio di accompagnamento fingendosi invalida al 100%. Invece la Guardia di Finanza di Susa l’ha pedinata e ha scoperto che la donna, una settantenne di Avigliana, non aveva problemi di deambulazione, riusciva a camminare tranquillamente, attraversava gli incroci in strada, faceva la spesa, giocava al lotto in ricevitoria o comprava le sigarette senza il bisogno di alcun ausilio o aiuto da parte di qualcuno.
I medici che le avevano rilasciato i certificati di invalidità l’avevano visitata dichiarando che la donna aveva importanti limitazioni alla vista, oltre che problemi motori e cognitivi. Insomma, era stata riconosciuta invalida al 100%. La signora, per loro, aveva bisogno di assistenza continuata e perenne per poter svolgere le sue attività quotidiane, invece non era vero.
Lo Stato le ha pagato il sussidio di invalidità al 100% per oltre sette anni ma dopo una serie di indagini avviate in principio dalla Guardia di Finanza di Torino è stato provato che la donna ci vedeva bene, si muoveva bene e ragionava bene, ossia era in grado di svolgere ogni normale attività, senza il bisogno di nessuno e di nessun ausilio.
L’anziana era capacissima di muoversi autonomamente, come testimoniato dai video ripresi dai finanzieri, girava con accortezza per le vie della città, entrava nei negozi, sceglieva la merce osservandola attentamente, andava a giocare i numeri al lotto presso le ricevitorie, comprava sigarette dal tabaccaio, ecc. La donna, dunque, non aveva bisogno di accompagnatori per poter svolgere le sue faccende quotidiane.
In sette anni di truffa continuata accertata dai finanzieri di Susa, la donna – falsa invalida – ha percepito indebitamente un assegno di invalidità e di accompagnamento mensile pari a un totale di circa 70 mila euro, beneficiando anche, all’occorrenza, di diverse esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari per prestazioni ospedaliere e per l’acquisto di farmaci.
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno infine provveduto a sequestrare alla donna oltre 60 mila euro, denaro che era stato accumulato presumibilmente grazie alla truffa continuata.