Sono quattro le persone arrestate, 23 quelle finite nel registro degli indagati. Sei medici e due avvocati interdetti dall’esercizio della professione.
Le accuse sono di: furto aggravato, indebita percezione del reddito di cittadinanza, riciclaggio, associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti.
La banda dei falsi incidenti stradali
Un vaso di Pandora quello scoperchiato dai carabinieri di Napoli, che questa mattina hanno arrestato quattro persone, al culmine di una lunga indagine. Sei medici e due avvocati sono stati interdetti dall’esercizio della professione, mentre 23 sono gli indagati in stato di libertà. Le accuse sono, a vario titolo, di: furto aggravato, indebita percezione del reddito di cittadinanza, riciclaggio, associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti.
Stando a quanto riferisce La Repubblica, il modus operandi dell’associazione era ormai ben collaudato. In primo luogo veniva pianificato l’incidente, con falsi testimoni e medici che rilasciavano certificati falsi. Poi, i carrozzieri attestavano danni fittizi alle vetture coinvolte nei fantomatici sinistri. Il terzo step era la compiacenza degli avvocati, che avviavano pratiche per i falsi incidenti stradali e concordavano false dichiarazioni dai testimoni.
Il profitto illecito della truffa assicurativa veniva poi versato su diversi conti correnti. Tra i 23 indagati, due avrebbero percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto.