[didascalia fornitore=”ansa”]Balle di carta e cartone riciclate[/didascalia]
I cittadini che vogliono fare al meglio la raccolta differenziata di carta e cartone spesso si trovano a credere a falsi miti sulla raccolta e riciclo. Comieco, il consorzio nazionale di recupero e riciclo di imballaggi a base di cellulosa aiuta a sfatare i luoghi comuni più diffusi nell’immaginario dei cittadini. Ecco una lista di cose da fare e non fare, per chiarirsi le idee.
Quando si fa la raccolta differenziata è essenziale prestare molta attenzione al tipo di carta e cartone che stiamo gettando.
1. Scontrini, fazzoletti di carta, carta per affettati e formaggi vanno conferiti nel bidone della carta e del cartone. Sbagliato.
Questi tipi di carta, da quella termica degli scontrini, a quella resistente dei fazzoletti, a quella oleata usata per gli alimenti, non possono essere riciclati per loro composizione e vanno nella raccolta indifferenziata.
2. Noi cittadini separiamo correttamente carta e cartone dagli altri rifiuti, ma poi spesso viene buttato via tutto insieme e non viene riciclato. Sbagliato, anche se lo pensano 3 italiani su 5.
Imballaggi e oggetti in carta e cartone differenziati correttamente dai cittadini vengono raccolti dal gestore del servizio di raccolta del Comune e portati in piattaforma, selezionati e lavorati. Una volta resi idonei ad essere reintrodotti nei cicli produttivi, verranno trasferiti in cartiera dove, grazie al riciclo, diventano carta e cartone pronti per essere utilizzati per nuovi prodotti nelle cartotecniche. Se prendiamo alcuni dati recenti appare evidente che l’Italia è leader in Europa per il riciclo di carta e cartone: ogni minuto vengono riciclate 10 tonnellate di macero e ad oggi il tasso di riciclo è poco sotto l’80%, ovvero 4 imballaggi cellulosici su 5 vengono riciclati.
3. Fare la raccolta differenziata costa. Sbagliato.
Raccogliere carta e cartone in modo differenziato è un semplice gesto di senso civico utile non solo a noi stessi ma anche alla comunità. Riciclare infatti apporta benefici ambientali e anche economici. In base all’accordo Anci-Conai, Comieco riconosce ai Comuni un corrispettivo a fronte dell’effettivo riciclo: sono stati erogati circa 110 milioni di euro solo nel 2017. Anche questo deve poter essere stimolo per fare sempre meglio.
4. Per produrre la carta sono distrutte intere foreste, il suo consumo dovrebbe quindi essere ridotto. Sbagliato, anche se lo pensa il 60% degli italiani.
La maggior parte del legno che viene utilizzato per produrre carta proviene da foreste gestite in modo sostenibile. In Europa per ogni albero tagliato, ne vengono piantati altri 3. Oggi l’aumento annuo delle foreste europee equivale a 6.450 km 2 , pari all’aerea di 4.363 campi da calcio.
5. La carta ha un forte impatto ambientale in termini di emissioni Co2. Sbagliato.
La carta, essendo un prodotto naturale, rinnovabile e riciclabile, contribuisce al contenimento di emissioni di anidride carbonica. Leggere un quotidiano ogni giorno produce il 20% in meno di CO 2 rispetto alla lettura online per circa 30 minuti.
6. La carta si ottiene da un processo di produzione inquinante. Sbagliato
Niente di più falso. L’industria cartaria italiana è sostenibile e costantemente impegnata nella ricerca tecnologica dedicata alla tutela dell’ambiente. Oggi per produrre 1 tonnellata di carta si usano 24 metri cubi di acqua; nel 1970 ne occorrevano 100. Generalmente il 90% dell’acqua che si impiega nel processo produttivo è acqua di riciclo, solo il restante è costituito da acqua di primo impiego.
In collaborazione con AdnKronos
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