Combattere la solitudine degli anziani con robot e intelligenza artificiale. I dati che emergono da un rapporto pubblicato su Science Robotics.
La solitudine è un problema crescente tra gli anziani nel mondo moderno, dove le famiglie sono sempre più piccole e spesso vivono lontano l’una dall’altra. La solitudine può portare a problemi di salute mentale e fisica, come la depressione e la malattia di Alzheimer.
Tuttavia, i robot e l’intelligenza artificiale (AI) stanno emergendo come una soluzione per combattere la solitudine degli anziani. In questo articolo, esploreremo come i robot e l’AI possono aiutare gli anziani da soli, i benefici per le aziende che li utilizzano, esempi di come le aziende stanno utilizzando i robot e l’AI, le preoccupazioni e le critiche sull’uso dei robot e dell’AI, e il ruolo dei caregiver e dei familiari degli anziani nella presenza di robot e AI.
La solitudine tra gli anziani è un problema crescente in tutto il mondo. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 15% degli anziani si sente solo. Negli Stati Uniti, il 43% degli anziani si sente solo, secondo un sondaggio condotto dalla AARP.
La solitudine può portare a problemi di salute mentale e fisica, come la depressione, l’ansia, la malattia di Alzheimer e la ridotta capacità di autogestione.
Inoltre, la solitudine può portare a un aumento dei costi sanitari, poiché gli anziani soli tendono ad avere una maggiore probabilità di ricovero in ospedale e di utilizzo di servizi sanitari.
I robot e l’AI possono aiutare a combattere la solitudine degli anziani in diversi modi. Ad esempio, i robot possono fornire compagnia agli anziani soli.
Ci sono robot che possono parlare con gli anziani, riprodurre musica, mostrare foto e video, e persino giocare a giochi da tavolo con loro.
Inoltre, gli anziani possono utilizzare i robot per chiamare i loro caregiver o i loro familiari, in modo da poter rimanere in contatto con le persone importanti per loro.
L’AI può anche aiutare gli anziani a rimanere indipendenti. Ci sono sistemi di AI che possono monitorare gli anziani e avvisare i caregiver o i familiari in caso di emergenza.
Inoltre, l’AI può aiutare gli anziani a gestire la propria salute, fornendo promemoria per la medicina e monitorando i loro livelli di attività e sonno.
Ci sono molte aziende che stanno utilizzando robot e AI per aiutare gli anziani soli. Ad esempio, la società giapponese SoftBank Robotics ha sviluppato un robot di nome Pepper, che può fornire compagnia agli anziani che non hanno nessuno accanto.
Ci sono anche robot che possono aiutare gli anziani a muoversi in casa, come il robot GiraffPlus.
Inoltre, ci sono sistemi di AI che possono aiutare gli anziani a gestire la loro salute, come il sistema di monitoraggio remoto del paziente di Philips.
Non tutti sono convinti dell’uso di robot e AI per aiutare gli anziani. Ci sono preoccupazioni per la privacy, poiché i robot possono registrare le conversazioni degli anziani.
Ci sono anche preoccupazioni per la sicurezza, poiché i robot possono essere vulnerabili agli hacker. Inoltre, ci sono preoccupazioni etiche, poiché alcuni ritengono che l’uso di robot e AI possa portare alla disumanizzazione della cura degli anziani.
Nonostante le preoccupazioni sull’uso di robot e AI per aiutare gli anziani da soli, i caregiver e i familiari degli anziani hanno un ruolo importante da svolgere nella presenza di robot e AI.
Ad esempio, i caregiver e i familiari possono aiutare gli anziani a integrare i robot nella loro vita quotidiana e ad utilizzarli in modo efficace. Inoltre, i caregiver e i familiari possono fornire supporto emotivo agli anziani soli, che i robot non possono fornire.
In conclusione, i robot e l’intelligenza artificiale stanno emergendo come una soluzione per combattere la solitudine degli anziani.
I robot possono fornire compagnia agli anziani soli, mentre l’AI può aiutare gli anziani a rimanere indipendenti e gestire la propria salute, senza escludere, però, la presenza dei caregiver umani.
Secondo un recente rapporto dei ricercatori delle università di Auckland, Duke e Cornell, i robot dotati di intelligenza artificiale possono potenzialmente contribuire ad affrontare la crisi della solitudine.
Il rapporto, pubblicato sulla rivista Science Robotics il 12 luglio, delinea diverse preoccupazioni etiche e fa appello alle parti interessate affinché collaborino allo sviluppo di linee guida in materia.
Lo studio introduce anche un approccio innovativo per valutare se un robot sta fornendo un’assistenza adeguata. Questa tecnologia potrebbe essere particolarmente utile per la popolazione anziana.
Secondo il Survey Center on American Life, il numero di americani che non hanno amici intimi è quadruplicato dal 1990.
Questo aumento dell’isolamento sociale e della solitudine ha conseguenze di vasta portata e può interessare fino a un terzo della popolazione mondiale. Può portare a gravi problemi di salute, tra cui un aumento del rischio di obesità, malattie mentali, demenza e morte prematura.
La professoressa Elizabeth Broadbent, specializzata in medicina psicologica presso il Waipapa Taumata Rau dell’Università di Auckland, ritiene che l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere una svolta per le persone anziane che cercano di creare legami sociali.
Con l’aiuto di robot dotati di tecnologia AI avanzata, potrebbe diventare più facile per gli anziani combattere la solitudine e l’isolamento sociale.
L’uso dell’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, che si basa su modelli linguistici estesi, ha rivoluzionato il modo in cui i robot interagiscono con le persone.
Questi robot avanzati possono ora impegnarsi in conversazioni spontanee e persino imitare le voci dei propri cari defunti. Inoltre, anche i medici hanno riconosciuto i potenziali benefici di questa tecnologia per i pazienti anziani.
Secondo un sondaggio Sermo condotto tra 307 professionisti del settore sanitario di Europa e Stati Uniti, il 69% dei medici ritiene che i robot sociali potrebbero fornire una preziosa compagnia ai pazienti anziani, alleviando il loro isolamento e migliorando la loro salute mentale.
Secondo un recente studio, il 70% dei medici è favorevole a che le compagnie assicurative coprano le spese dei robot da compagnia per gli anziani, se si dimostrano efficaci sostituti della compagnia umana.
Tuttavia, misurare l’impatto di questi robot rimane un compito complicato. Per affrontare questa sfida, è necessario sviluppare misure di esito valutate dal paziente, come la “Companion Robot Impact Scale” (Co-Bot-I-7) sviluppata dagli autori.
Questa scala mira a determinare gli effetti della robotica sulla salute fisica e sulla solitudine e i risultati iniziali indicano che le macchine da compagnia possono già dimostrarsi efficaci in queste aree.
Pertanto, l’incorporazione di questi assistenti intelligenti nell’assistenza agli anziani potrebbe avere implicazioni significative per lo sviluppo dell’AI e per le strategie di marketing digitale.
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