Se avete bisogno di farmaci, questo è il momento giusto per fare scorta di quelli generici. Il 2017 e il 2018 sono infatti gli anni in cui scadono molti brevetti. Il 12 novembre si comincia con il Cialis, medicinale di fascia C, ossia acquistabile con prescrizione, ma a carico dei pazienti. A quanto pare, il farmaco che dovrebbe aiutare nelle prestazioni sessuali l’uomo, è il più venduto tra quelli di fascia C, con 146 milioni di euro l’anno incassati. Ma sono ben 13 i farmaci che vedono scadere il brevetto nei prossimi mesi. Il che porta, naturalmente, alla discesa del prezzo.
Andiamo dagli anti ipertensivi agli anti colesterolo, dai farmaci contro l’osteoartrosi e l’ipertrofia prostatica benigna ai costosi prodotti che si trovano soltanto in ospedale. In totale, parliamo di un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, quasi tutto a carico del Servizio sanitario nazionale (medicinali rimborsati, fascia A). Con l’ingresso sul mercato dei generici, i prezzi potrebbero scendere addirittura del 60 per cento per un risparmio di 600 milioni di euro circa.
Tornando al Cialis, che vende 1,7 milioni di confezioni in Italia, il suo principio attivo – il tadalafil da 10 e 20 milligrammi – costava finora dai 15 ai 20 euro. Adesso che non sarà più così, grazie all’entrata in scena del generico, probabile che anche le vendite aumentino, come è successo per il sildenafil (principio attivo del Viagra) che, dopo aver perso il brevetto nel 2013, ha visto raddoppiate le confezioni vendute (oggi sono 2,5 milioni).
Insomma, la scadenza dei brevetti porterà a un maggiore acquisto del generico e a un risparmio sia per i cittadini sia per il Sistema sanitario nazionale. Il Crestor, ossia la rosuvastatina, potrà essere venduto da qualunque azienda farmaceutica dal prossimo 30 dicembre. Si usa per abbattere il colesterolo ed è usatissimo. Oggi il sistema sanitario spende 270 milioni di euro per acquistarlo. L’apertura del mercato ai generici è insomma molto atteso: ben 16 aziende si sono già dette pronte a fare il generico del Cialis e quello del Crestor, come ha reso noto l’associazione dei produttori Assogenerici.
L’ingresso prepotente dei generici sul mercato farà abbassare il prezzo anche agli ‘originator’, ossia i medicinali di marca, che si ritroveranno una forte concorrenza. Secondo Assogenerici, il 28,5% del volume di vendita dei prodotti a brevetto scaduto viene venduto sotto forma di equivalente, il resto ha il brand. Gli italiani, in farmacia, continuano insomma a cercare il farmaco di marca: ogni 12 mesi spendono un miliardo per pagare la differenza tra il costo del generico, che è a carico del sistema sanitario, e il farmaco di marca con brevetto scaduto.