La città di Parigi ha preso una decisione, ossia quella di vietare la vendita on-line di tutti quei prodotti alla cui base c’è il paracetamolo.
La Cina infatti, la quale è la produttrice principale di questo principio attivo, ha scelto di evitare l’asportazione. La Grecia invece ha chiesto una politica centrale a livello dell’Unione Europea così da riuscire ad affrontare al meglio questo problema.
Farmaci in diminuzione in Europa
In quest’ultimo periodo c’è un grandissimo allarme, ossia la carenza di farmaci che preoccupa anche gli altri stati oltre l’Italia.
La Francia ha preso la decisione di vietare la vendita online di tutti quei prodotti alla cui base c’è il paracetamolo, una decisione che sarà portata avanti almeno fino alla fine di gennaio.
Thanos Plevris, il Ministero della Salute greca, all’interno di una lettera indirizzata alla commissaria europea Stella Kyriakides ha chiesto apertamente “una politica centrale a livello dell’Ue per il problema della carenza di farmaci che affligge tutti gli Stati membri”.
L’agenzia nazionale per la sicurezza domiciliari che si trova in Francia ha avanzato la richiesta ai farmacisti di frazionare la vendita ai pazienti.
Nel mese di dicembre il Ministero della Salute aveva avvisato che, nonostante sono state portate avanti queste misure, la situazione risultava essere alquanto difficile e che non si sarebbe travata una situazione in poco tempo.
La Cina vieta l’asportazione di paracetamolo
Ma per quale motivo nei vari Paesi c’è carenza di farmaci? La risposta viene dalla Cina, luogo in cui, a seguito dell’alleggerimento delle restrizioni, i casi di covid stanno aumentando a dismisura.
Sappiamo infatti che il paese orientale è il produttore della maggior parte del principio attivo e che attualmente ha vietato l’asportazione di paracetamolo.
Alla difficoltà di trovare questo principio attivo così importante si unisce anche la diminuzione di altri farmaci tra cui gli antibiotici.
In base a ciò che scrive il governo Greco all’interno della lettera indirizzata a Bruxelles, sembra che le cause di tale problematica siano dovute dalla “riduzione della produzione dovuta alla pandemia di Covid-19, alla crisi energetica, alla guerra in Ucraina e alla riduzione del processo produttivo nei Paesi in cui si trovano le materie prime”.
Durante le ultime settimane, in Grecia, le farmacie hanno registrato molta difficoltà nel trovare i classici prodotti da banco tra cui sciroppi per la tosse e sciroppi antipiretici insieme farmaci per inalazione e antibiotici, prodotti utilizzati maggiormente dai bambini.
Tra i vari interventi annunciati a seguito di un consulto, l’agenzia greca per i prodotti farmaceutici ha deciso di aumentare il costo di alcuni medicinali appartenenti alla fascia economica.
L’Associazione delle farmacie comunali Assofarm italiana ha voluto indirizzare una comunicazione al Ministero della Salute Orazio Schillaci scrivendogli “Si sta verificando, sempre di più, la mancanza dei farmaci distribuiti dalle farmacie ed è davvero avvilente, per un operatore della salute qual è il farmacista, dare riscontro negativo ai pazienti, mortificandoli con l’impossibilità di fornire loro una importante varietà di medicinali”.
Sembra infatti che la situazione non sia per nulla sostenibile per le farmacie comunali italiane.
Ed è per questo motivo che Assofarm ha invitato a valutare il fattore che riguarda l’esportazione verso altri paesi in cui il costo di alcuni farmaci risulta essere più alto a differenza della vendita all’interno del nostro Paese.
In base a ciò che afferma Silvestro Scotti, colui che ricopre il ruolo di segretario nella federazione italiana medici di medicina generale, attualmente in Italia non vi è ancora l’esigenza di fare scorte di medicinali.
L’Aifa comunque si sta impegnando nel tenere costantemente aggiornato l’elenco dei farmaci carenti, una lista in cui sono presenti più di tremila prodotti alcuni dei quali consumati molto dalla popolazione italiana.
Per il momento Scotti afferma che non ci troviamo ancora di fronte ad un’emergenza ma semplicemente ad una difficoltà di approvvigionamenti provocata da situazioni internazionali che risultano essere del tutto sfavorevoli.
Anche la presenza di una logistica imperfetta rende la situazione ancora più difficile.
Il segretario della federazione afferma che per il momento ciò che è più evidente e che i pazienti spaesati risultano essere sempre di più “Sempre più spesso arrivano in farmacia e non trovano ciò che gli ho prescritto. E quindi sono costretti a spostarsi da una farmacia all’altra, senza sapere se poi lo troveranno. Il picco c’è stato poco prima di Natale ma anche oggi la situazione è delicata”