Fatture elettroniche: ecco le sanzioni previste per i forfetari che emetteranno le operazioni di luglio oltre il 31 agosto 2022.
Per i forfetari che emetteranno, oltre il 31 agosto 2022, le fatture elettroniche relative alle operazioni di luglio, sono previste delle sanzioni, anche se, inizialmente, è prevista una moratoria al fine di permettere loro di adeguarsi al nuovo sistema di regole. Ecco cosa c’è da sapere per evitare di incorrere in ammende e tenere sotto controllo la propria attività professionale, evitando errori.
Fino al 31 agosto 2022, i professionisti che lavorano con regime forfetario avranno tempo per elaborare le fatture elettroniche, relative alle operazioni svolte a partire dal 1° luglio 2022.
Coloro che non rispetteranno tale termine, incorreranno in sanzioni. Dovranno seguire queste regole anche diversi contribuenti che, in un primo momento, non erano inclusi nell’articolo 18, comma 2 del Dl 36/2022.
Tra questi, anche i forfetari che hanno incassato più di 25 mila euro nel corso del 2021. Per dare modo a ciascun contribuente di adattarsi alle nuove disposizioni, è prevista una moratoria sulle sanzioni.
Secondo le nuove regole stabilite, l’emissione della fattura va effettuata entro 12 giorni dall’operazione. Le sanzioni, dunque, non sono applicate ai forfetari qualora questi ultimi emettano fattura elettronica entro – e non oltre – il mese successivo in cui si è conclusa un’operazione.
L’anno scorso si sono registrati 239.203 soggetti che sono entrati a far parte del regime forfetario, secondo quanto riferisce l’Osservatorio sulle partite IVA.
Viste le nuove norme stabilite per chi lavora con regime forfetario, è bene tenere a mente le seguenti disposizioni, al fine di non incorrere nel pagamento di una multa.
La moratoria avrà fine il 1° ottobre 2022. Pertanto, bisognerà adeguarsi alle nuove disposizioni ed emettere fattura entro 12 giorni dall’operazione effettuata, al fine di evitare sanzioni amministrative, che oscillano tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non registrati e non adeguatamente documentati.
La sanzione, invece, è stabilita da 250 a 2 mila euro qualora la violazione non rileva per quel che concerne la determinazione del reddito. Tale ammenda potrà essere ridotta in base alla tempistica mediante la quale si rimedierà all’inottemperanza.
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