Continuano i botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle e Federico Pizzarotti. Il sindaco d Parma pubblica su facebook la copia dell’avviso di garanzia richiesto dal partito e chiede un confronto “sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un’assemblea” in diretta streaming, in nome di quella “trasparenza” richiesta nei suoi confronti dal Movimento 5 Stelle che venerdì scorso ha espulso dal partito Federico Pizzarotti.
Il sindaco di Parma è indagato per abuso d’ufficio, avrebbe favorito la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Venerdì pomeriggio è arrivata la scomunica dal Movimento 5 Stelle, l’espulsione è stata richiesta dal partito in quanto, sollecitato a inviare i documenti relativi all’avviso di garanzia, il sindaco di Parma non avrebbe dato alcuna risposta. Federico Pizzarotti chiede di difendersi e spiega: “L’informazione di garanzia è uno strumento a tutela degli indagati e se io avessi pubblicato queste informazioni prima che diventassero di dominio pubblico, avrei leso il diritto delle altre persone coinvolte in questa indagine. La mia vicenda è legata alla fondazione del nostro teatro e coinvolge persone che nulla hanno a che vedere con ruoli politici e hanno tutte le ragioni di vedere garantiti i propri diritti”.
Il primo pentastellato ad aver conquistato la fascia tricolore nel partito sfida i suoi: “Sono come sempre disponibile a confrontarmi sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un’assemblea. Penso che una diretta streaming come si faceva un tempo sarebbe in linea con quei concetti di trasparenza che mi vengono richiesti. Vediamoci e parliamo, solo così potremo chiarire. Io il mio passo in avanti l’ho fatto. Ora tocca a voi”.
Tra le persone più colpite dall’attacco di Pizzarotti, Luigi Di Maio, che intervistato dal Corriere della Sera ha ribadito: “C’è una procedura in corso. E io non ho alcun potere di decidere sospensioni o espulsioni, quello spetta al garante che è Beppe Grillo. Gli altri partiti mi imputano delle responsabilità perché sono in cerca di visibilità” e aggiunto: “Ci premierà il fatto di applicare le regole e di non stare attenti a chissà quali strategie per la campagna elettorale nascondendo la polvere sotto il tappeto”.
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