Federico Pizzarotti racconta ancora una volta la sua verità dopo la sospensione da parte del Movimento 5 Stelle comunicatagli lo scorso 13 maggio attraverso il blog di Beppe Grillo. Lo aveva annunciato che era pronto a rispondere con controdeduzioni al provvedimento del suo partito e così è stato.
Il sindaco di Parma, indagato per abuso d’ufficio per aver favorito la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e i progetti speciali, chiarisce che da parte del suo partito non vi è stata alcuna comunicazione negli ultimi giorni.
“È paradossale che in questi 10 giorni nessuno si sia fatto vivo. Sarebbe stato qualcosa di dovuto, utile e doveroso, rispetto anche a tantissimi attivisti ed eletti” Federico Pizzarotti rileva “l’assoluta iniquità, illegittimità e nullità” del provvedimento di sospensione ricevuta da parte del Movimento 5 Stelle, e “l’infondatezza degli assunti” in esso contenuto.
Federico Pizzarotti chiarisce che l’accusa di poca trasparenza mossagli dal partito non ha alcuna fondatezza: “Nessuno ha sottaciuto” sull’avviso di garanzia, “abbiamo tutelato i diritti costituzionali di altre persone che erano coinvolte nell’inchiesta”.
“Noi a Parma abbiamo fatto della trasparenza la nostra bandiera, abbiamo pubblicato e continuato a pubblicare sul sito del Comune documenti che non sono dovuti. Tutta questa situazione è stata generata da un esposto del Pd, e ha fatto gioco al Pd” afferma il sindaco.
“Se verrà revocata la mia sospensione io sarò felicissimo di rimanere a far parte a pieno titolo del M5s. Ma chiedo anche che finalmente certe richieste che non sono solo mie ma di tantissimi attivisti vengano ascoltate” continua Federico Pizzarotti su Facebook e aggiunge: “Molte persone con anche responsabilità all’interno del Movimento, infatti, sia online che durante gli eventi, raccontano falsità come verità, creando confusione e un clima di caccia alle streghe”.