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Continua la polemica a distanza tra Fedez e il ministro Franceschini a proposito della Siae e del ruolo che la moglie del ministro ricoprirebbe all’interno dell’ente che si occupa di gestire e tutelare i diritti d’autore: ‘andate a vedere che lavoro fa la moglie del ministro – ha detto il rapper a margine di una conferenza promossa, qualche giorno fa, da Soundreef (gestore dei diritti d’autore indipendente a cui il rapper si è da tempo affidato) – gestisce gli immobili di Siae e questo è in conflitto con il ruolo di ministro dei Beni culturali’. Parole che, com’è facile immaginare, non sono passate inosservate ed hanno suscitato la reazione del Ministro che ha minacciato di portare in giudizio il rapper milanese.
La polemica tra Fedez e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è iniziata quando, lo scorso 2 giugno (ad un anno e più dall’annuncio del passaggio del rapper da Siae a Soundreef) il socio di J-Ax venne a conoscenza che a gestire i pagamenti del fortunatissimo tour portato in giro con l’ex Articolo 31 era ancora la Siae, rea, accusava il rapper, di continuare ad ‘incassare in modo indebito’ i diritti sui concerti del duo.
Nello stesso tempo, la stoccata al ministro Franceschini, accusato di conflitto d’interesse dal momento che a gestire il patrimonio immobiliare della Società Italiana degli Autori ed Editori sarebbe, stando alle parole del rapper, proprio sua moglie, Michela Di Biase.
Parole che non sono ovviamente passate inosservate, né al ministro – che minaccia querele – né alla stessa Siae che ha parlato di affermazioni ‘inaccettabili e inammissibilmente false e insultanti’ dato che quanto affermato da Federico Lucia (questo il nome all’anagrafe di Fedez), riguardo ad una presunta gestione del patrimonio immobile della società da parte della signore Di Biase, è ‘documentalmente destituita di qualunque fondamento‘. Non solo.
La stessa Siae ha fatto sapere di ‘aver dato mandato ai propri legali di tutelare l’onorabilità della Società, chiedendo agli stessi di reagire con la massima durezza consentita dall’ordinamento giuridico’. Allo stesso modo il ministro Franceschini che, dopo l’ennesima volta in cui il rapper, a suo dire, ha ‘tirato fuori questa storia assurda’, ha già chiesto ai suoi legali di agire giudiziariamente contro di lui.
La ‘rettifica’ di Fedez
Di fronte alla minaccia di querela, Fedez ha risposto, con un video postato su Facebook, spiegando il motivo delle sue dichiarazioni: ‘In una conferenza stampa ho parlato di conflitto di interessi per il ministro Franceschini’, ha esordito il rapper nel video, sostenendo che la moglie gestisce il patrimonio immobiliare di Siae. ‘Rettifico – ha spiegato Fedez – perché io faccio il cantante e forse avrò usato un linguaggio poco tecnico, allora cercherò di essere più chiaro e più corretto nella scelta dei termini’.
La signora ‘Michela Di Biase – continua ancora il rapper – è stata assunta nel 2016 dalla Fondazione Sorgente Group, uno dei principali gruppi immobiliari italiani che gestisce, fra gli altri, l’intero patrimonio immobiliare di Siae, quest’ultimo posseduto tramite dei fondi chiamati Aida e Norma’.
A questo punto, la stoccata al ministro Franceschini: perché, si chiede il rapper, il ministro, ‘che aveva dichiarato di voler abbattere il monopolio, e in barba alle raccomandazioni dell’Europa, ha fatto di tutto per permettere alla Siae di mantenere il monopolio in Italia? Perché in 28 Paesi europei è rimasto soltanto in Italia?’.
Ecco dunque il conflitto d’interesse: ‘a mio avviso il conflitto d’interesse c’era e c’è’, conclude Fedez nel video in polemica contro Franceschini e la stessa Siae, sostenendo di non essere lui ad essersi inventato tutto ciò ma di avere a sostegno delle sue affermazioni ‘inchieste giornalistiche per le quali non mi risulta siano mai partite né querele né smentite, sia da parte del ministro Franceschini, sia da parte della moglie e sia da parte di Siae’.
Insomma, la polemica tra Fedez, Franceschini e la Siae sembra non placarsi, anzi: ‘le querele non mi spaventano – avverte Fedez – non mi interessano: mettetevi in fila, mettetevi in coda perché non siete né i primi né gli ultimi’. Come andrà a finire? Staremo a vedere.