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E’ ufficiale, Fedez ha lasciato la SIAE e ha firmato con Soundreef, la prima IME – Independent Management Entity – riconosciuta in Europa, per la raccolta dei propri diritti d’autore. L’annuncio è stato dato a Milano venerdì 29 aprile in una conferenza stampa appositamente indetta, alla presenza di Davide D’Atri, amministratore delegato e fondatore della startup: con questo passaggio il rapper si appresta a inaugurare quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una rivoluzione per il mercato discografico italiano e non solo.
In Italia la gestione dei diritti d’autore, infatti, è monopolio della SIAE, ma nel 2008 la Commissione Europea ha stabilito che ciascun artista è libero di iscriversi alla società che preferisce; oggi Fedez, tramite Soundreef, comincia un nuovo percorso, spiegando le ragioni della sua decisione. ”Un mese fa mia madre mi ha mostrato gli ultimi rendiconti, erano del 2013, e mi sono informato sulle macchinosità burocratiche della SIAE”, dice subito il cantante. ”Oggi non sono qui per demonizzare”, aggiunge, ”ma per capire; Soundreef mi dà alternative più trasparenti”. Le alternative di cui parla Fedez vengono esplicitate dall’amministratore Davide D’Atri, il quale punta l’attenzione su alcuni punti: ”Ogni autore può scegliere la società di intermediazione, ogni utilizzatore compra in Europa dove desidera”; ciò significa che, se il progetto Soundreef dovesse trovare terreno fertile in Italia, sicuramente la SIAE dovrà rivedere la sua posizione. Inoltre, ”L’Europa ha sentito il bisogno di liberalizzare perché per decenni gli autori sono stati avvolti da una nuvola nera in cui non sapevano dove la loro musica fosse ascoltata. Non hanno avuto la libertà di decidere”.
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A questo discorso si collega il terzo obiettivo di Soundreef, quella relativa ai pagamenti: ”Tutte le utilizzazioni devono essere pagate. Le rendicontazioni devono arrivare entro 7 giorni e il pagamento entro 90. E’ inaccettabile che le rendicontazioni non siano tracciabili, l’autore deve sapere da dove provengono i suoi guadagni”. Soundreef è una start up la cui mission è sfidare i monopoli in Europa e inserire nella propria compagine sempre più artisti: ”E’ stata una soddisfazione introdurre Fedez, grande talento artistico, grande innovatore e con la grande capacità di vedere oltre il presente”, conclude D’Atri.
Durante la conferenza stampa, Fedez ha ribadito che la sua non è una battaglia contro la SIAE in sé, il cui presidente è Filippo Sugar, con il quale i rapporti sono distesi: ”Ho avuto modo di conoscere Filippo, è il presidente migliore che la SIAE possa avere, ma trovo che il suo ruolo di presidente e quello di grande editore stridano un po’. In Italia si cerca sempre la soluzione meno peggio. Soundreef vuole eliminare i borderò introducendo una specie di Shazam che registri in tempo zero”. Di certo, abbandonare la SIAE per Soundreef è una scelta coraggiosa, pionieristica, con non pochi rischi: ”E’ una realtà molto giovane, con cui c’è molto feeling, ma oggi mi gioco il c**o! Sono fiducioso, vediamo come va perché sto dando tutto il mio patrimonio artistico”.
Soundreef fa sapere che, ad oggi, il catalogo degli artisti che hanno aderito all’iniziativa arriva a quota 150.000, in Italia si ferma a 1.000 e Fedez è il maggiore esponente. Cosa succederà da domani non è dato sapere: ”Non spero che da oggi tutti gli artisti passino a Soundreef”, dice il cantante, ”spero, però, che questa mia scelta possa accendere un riflettore su un argomento molto complesso, che accenda un dibattito. Siamo in un momento di svolta in cui si può migliorare la discografia italiana”.
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