Si è registrato un incremento dei femminicidi nel corso del 2022. Una piaga che si affianca a quella delle morti bianche.
In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, sono stati diffusi i dati relativi ai femminicidi che si sono registrati nel corso del 2022. Numeri in crescita che pongono un’attenzione, ancora più elevata, su quella che il primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio, definisce una “piaga inaccettabile” che va ad affiancarsi a quella ugualmente drammatica delle morti bianche.
I femminicidi sono aumentati nel corso del 2022. Il dato proviene da quelli diffusi in occasione dell’anno giudiziario 2023.
Gli omicidi delle donne sono in netto aumento. Un dato preoccupante, che si affianca a quello delle morti sul lavoro. Per Pietro Curzio, primo presidente della Cassazione, sono “piaghe inaccettabili“.
Nel 2022, infatti, si sono registrati 310 omicidi che, nella gran parte dei casi, hanno avuto luogo nella sfera affettiva e familiare. 122 degli stessi hanno visto la morte di una donna che è stata vittima di un ex o del partner del momento.
Il dato degli omicidi è in calo, rispetto agli anni ’90, durante i quali si sono registrati 1900 casi, molti dei quali attuati dalle organizzazioni criminali.
Per quel che concerne la percentuale di identificazione dei responsabili, tre decenni fa non si superava il 40%, oggi invece la stessa è salita al 73%.
Per questo motivo, il nostro paese è definito uno dei più sicuri dell’Unione Europea, come sottolineato dal primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio.
Nel 2022, sono state registrate più di 1000 morti sul lavoro: effettuando un rapido calcolo, si contano tre morti al giorno in media. Sono incrementate le denunce, da gennaio a ottobre 2022 del 32,9%, rispetto all’anno precedente. Inoltre, è stato rilevato un incremento del 10,6% delle malattie professionali.
Per quel che concerne i processi pendenti, i numeri sono ancora alti, anche se si è registrato un calo del 7,2%, un passo avanti anche se non è abbastanza, per quel che concerne i processi civili. Per i penali, invece, la diminuzione è attestata al 4,5%.
Ad incidere su tale situazione è certamene anche la carenza di magistrati: sono 10.558 mila le toghe che, attualmente prestano servizio. C’è una carenza del 13,7% che si traduce, in numeri, in 1458 unità mancanti.
Come sottolinea il primo presidente della Cassazione si tratta di “un problema cruciale”, in quanto non si possono “ottenere buoni risultati” senza far leva sulle necessarie “risorse umani, strumentali e finanziarie“.
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