Le ferie in regalo arrivano anche in Italia, ovvero i giorni di ferie potranno essere ‘donati’ dai singoli dipendenti ai colleghi in necessità. Ma come funziona questa novità? Nella Delega sul Lavoro del governo Renzi sarà dunque prevista la possibilità di cedere le ferie, che vanno oltre il minimo fissato dalla legge, a colleghi che ne hanno maggiormente bisogno. Vediamo più da vicino come funziona il meccanismo che permette anche ai lavoratori italiani di cedere parte delle loro ferie.
La proposta della senatrice leghista Emanuela Munerato è a costo zero e prevede che si possano cedere giorni di ferie e permessi ai colleghi che devono assistere un parente malato o che hanno bisogno di lunghi periodi per cure da affrontare.
Lo ha annunciato il relatore del provvedimento e presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, a margine della seduta.
L’emendamento, già presentato in commissione, dovrebbe essere riformulato dal governo e, dopo il parere della commissione Bilancio, approvato dalla commissione Lavoro.
Sacconi ritiene che la proposta verrà approvata e aggiunge che così facendo “si concepisce l’azienda come una comunità di persone nella quale dotarsi di servizi solidali“.
Come funziona?
Come funziona questa nuova pratica? La novità prevede la possibilità da parte di un dipendente (sia pubblico che privato) di rinunciare a uno o più giorni di ferie per cederli a un collega che si trovi ad avere gravi esigenze familiari. In dettaglio, nell’emendamento alla norma del Jobs act che tratta “di maternità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro” si stabilisce di garantire questa possibilità in caso di figli minori affetti da gravi malattie, patologie, handicap o vittime di incidenti che necessitino di presenza fisica e cure.
Il precedente in Francia
Il precedente esiste oltralpe, in Francia, dove una legge simile è entrata in vigore dal 1° maggio 2014: i dipendenti, del pubblico e del privato, hanno la possibilità di regalare giorni di ferie a un collega. La legge è conosciuta come legge Mathys, con il nome di un bambino di 10 anni malato di tumore. Nel 2009, come riporta il Corriere, nello stabilimento Badoit di Saint-Galmier, si sparse la voce che Mathys, il figlio del collega Christophe Germain, affetto da un tumore al fegato, aveva avuto una ricaduta. “Ho bisogno di tempo da passare con il mio bambino“, disse Christophe a lavoro, che aveva esaurito le ferie e tutti i permessi. Un suo collega e amico di infanzia allora organizzò una specie di colletta di giorni di ferie arretrati, e chiese alla direzione dell’azienda che venissero trasferiti a Christophe. Trovato l’accordo, i colleghi donarono al papà di Mathys 170 giorni di ferie. Mathys è morto il 31 dicembre 2009. “E io gli sono stato vicino fino all’ultimo, grazie ai miei colleghi, disse Christophe. Non mi basterà una vita per ringraziarli, ma la migliore ricompensa è la legge“.
Un caso analogo in Italia
Sulle pagine de “Il Tirreno” è apparsa la storia di Rossella Cionini, autista di autobus in provincia di Pisa, dipendente dell’azienda dei trasporti locali Ctt Nord, che ha affrontato il calvario di una malattia pur riuscendo a non perdere neanche un giorno di stipendio. Dopo una serie di interventi e terapie Cionini, è giunta la necessità di decidere se continuare le cure senza disporre più di ferie e permessi retribuiti, mettendo a rischio lo stipendio necessario a vivere. L’azienda ha acconsentito che i suoi dipendenti rinunciassero a un giorno di ferie per donarlo a Rossella. Le sono state donate oltre 250 giornate retribuite (non tutte usate) che le hanno permesso di proseguire le cure fino alla data del suo rientro, la scorsa primavera.
Il Job Act di Renzi
Prima della pausa estiva la commissione Lavoro di Palazzo Madama ha esaminato, approvato ed emendato tutti gli articoli del disegno di legge delega. Ma siamo ancora al primo step: il testo completo deve essere votato dall’aula del Senato poi passare a Montecitorio.
LEGGI QUI TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SUL JOB ACT DI MATTEO RENZI
Giugno 2015 diventa, quindi, il termine ultimo per l’entrata in vigore del complesso di norme tanto voluto da Renzi, che regolerà contratti, ammortizzatori sociali, pubblica amministrazione e incentivi per le aziende.
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