Questa mattina due donne sono state uccise a Riposto, in Sicilia, dallo stesso uomo che poi si è suicidato.
I Carabinieri hanno subito condotto le indagini sui luoghi delle due sparatorie per capire la dinamica dei fatti e fare luce sulle cause. Dopo il suicidio gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno portato a individuare il complice del killer, fermato e sottoposto a interrogatorio in queste ore per dare risposte ai familiari delle vittime.
Il duplice omicidio di Riposto
A seguito di indagini complesse, la Procura di Catania ha incaricato i Carabinieri di Giarre di fermare un uomo, complice del killer che oggi ha ucciso due donne a Riposto, in Sicilia.
Quest’ultimo si chiamava Salvatore La Motta ed era fratello di un boss. Il condizionale è d’obbligo perché oggi, poco dopo i fatti, si è tolto la vita nel corso di una licenza premio.
La Motta stava scontando la pena per un omicidio di mafia avvenuto nel 1992 ed era in semilibertà quando ha compiuto il doppio omicidio, per il quale aveva deciso di costituirsi ma proprio davanti alla caserma dei Carabinieri si è tolto la vita.
Le vittime si chiamavano Carmelina Marino e Santa Castorino, la prima uccisa a distanza ravvicinata con un colpo di arma da fuoco, la seconda colpita due ore dopo da un altro sparo che l’ha raggiunta mentre si trovava in centro cittadino.
Subito sono scattate le indagini dei Carabinieri e da queste è emerso che l’uomo aveva una relazione sentimentale con la prima vittima ma non è chiaro quali fossero i legali con la seconda donna.
Venne condannato nel 2000 e da un po’ di tempo era in stato di semilibertà e proprio oggi sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Augusta.
Come dicevamo, ora è stato fermato un uomo che sarebbe suo complice.
L’arresto del complice
Si chiama Luciano Valvo l’indiziato 55enne che le forze dell’ordine pensano essere il complice di Salvatore La Motta, il 63enne trovato molto oggi.
In particolare le indagini hanno dimostrato che Valvo, originario di Riposto, è coinvolto nell’omicidio della prima vittima, ovvero la 47enne Carmelina Marino.
Non abbiamo molti dettagli di questa seconda persona, tuttavia sarebbe stato proprio lui ad accompagnare il killer con la sua Golf nera sul luogo dove poi alla donna è stato sparato in volto, presso la zona portuale del paese. L’avrebbe anche riportato a casa in seguito.
Luciano Valvo è stato fermato dagli agenti mentre stava abbandonando la sua abitazione dopo aver saputo del suicidio dell’amico ma non sembra voler collaborare, infatti durante l’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento si trova nella casa circondariale di Catania Piazza Lanza in attesa che venga chiarita la sua posizione.