Micheal Alessandrini è stato fermato in Romania. L’uomo è sospettato per l’omicidio ha avuto luogo a Pesaro lunedì sera, nel quale ha perso la vita Pierpaolo Panzieri.
Alessandrini è stato individuato dagli inquirenti, dopo che sono state seguite le tracce dell’auto di famiglia con cui aveva lasciato la città di Pesaro.
Fermato il presunto killer di Pesaro
E’ stato fermato in Romania il presunto killer di Pierpaolo Panzieri. Alessandrini, il nome del sospettato, aveva utilizzato l’auto di famiglia per attraversare i confini italiani e trovare rifugio in Romania.
Lo scorso 20 febbraio sembrava una serata tranquilla per Pierpaolo Panzieri, il quale stava cenando tranquillamente a casa sua. L’uomo però è stato improvvisamente aggredito e ha perso la vita a seguito di 13 coltellate.
Il tutto ha avuto luogo a Pesaro dove l’assassino è fuggito portando con sé l’arma del delitto e il telefonino della vittima. Con molta probabilità, l’uomo ha sequestrato il dispositivo perché all’interno erano presenti delle informazioni utili attraverso cui è giunto in via Galilei, dove Panzieri aveva iniziato a vivere soltanto da 15 giorni.
Gli inquirenti, nell’eseguire le indagini del caso, all’interno del bilocale hanno trovato tantissime tracce che avrebbero in Michael Alessandrini. Innanzitutto, la polizia scientifica, attraverso l’isolamento di alcune tracce presenti sui bicchieri nella casa della vittima sono stati in grado di risalire al DNA dell’assassino.
Altre tracce sono state trovate sopra i piatti ancora messi in tavola, e a breve saranno messe a confronto con le impronte del presunto killer. Ciò sta ad indicare che con molta probabilità Michael aveva un buon rapporto d’amicizia con il suo assassino, ragion per cui l’omicidio è avvenuto proprio nel pieno della loro cena.
Pierpaolo Panzieri pensava di non avere nulla da temere stando in compagnia dell’uomo che gli ha portato per sempre via la vita. Ma dopo le 21:00 tutto è cambiato.
La caccia all’uomo era iniziata già nella giornata di ieri, andando alla ricerca dell’assassino per tutta Italia. L’auto di Alessandrini è stata rintracciata grazie all’ausilio delle telecamere. Al momento le forze dell’ordine non sono ancora stati in grado di risalire al movente di questo omicidio.
Pesaro piange la morte di Pierpaolo Panzieri
Pierpaolo Panzieri era conosciuto da tantissime persone ed aveva una cerchia di amici molto tranquilla. Michael Alessandrini però non era tra gli amici che frequentava quotidianamente. Oltretutto si tratta di un uomo che aveva già precedentemente dei problemi con la giustizia, oltre ad essere ludopatico.
È proprio questo il motivo per cui gli inquirenti non riescono ancora a capire il nesso tra questi due uomini completamente diversi tra loro. Gli investigatori, in attesa di scoprire effettivamente cosa sia accaduto, sono stati in grado di intercettare Alessandrini il quale è stato fermato in Romania.
L’omicidio di Pierpaolo Panzieri ha sconvolto totalmente Pesaro. Sono state tante le persone che hanno commentato quanto accaduto.
Un noto imprenditore della città ha commentato il tutto dicendo: “Conosco bene la famiglia di Pierpaolo Panzieri. Sono tutti i miei clienti. Ieri mattina sono capitato per caso davanti alla casa del ragazzo e ho visto il padre in lacrime. È corso verso di me urlando a singhiozzi ‘me l’hanno ammazzato’. Piangeva ininterrottamente. Ho vissuto, da amico, degli istanti drammatici. Una tragedia, da non credere.”
L’uomo inoltre ha aggiunto di aver capito che le cose erano alquanto sospette nel momento in cui stava consegnando del cibo ad un ragazzo disabile in zona. Alla vista dell’ambulanza immediatamente aveva capito che era accaduto qualcosa di grave.
E’ stato un duro colpo per l’imprenditore assistere all’arrivo del padre in lacrime: “Vedere un padre, disperato, piangere così forte, mi ha provocato una tristezza incredibile. Non sapevo come consolarlo. Non ci si crede che in questa città possano accadere cose simili”.
L’imprenditore conclude affermando di aver creduto che la pandemia avesse insegnato qualcosa invece i rapporti sociali stanno cadendo pezzo dopo pezzo: “I ragazzi di oggi sono diventati tremendi, si picchiano, si urlano addosso. Fino ad arrivare ad ammazzarsi tra loro. Non c’è più rispetto”.