Le forze dell’ordine hanno individuato in un clochard di 32 il possibile colpevole dell’incendio che a Napoli ha distrutto la Venere degli stracci.
Un uomo di 32 anni è stato fermato dalla polizia a Napoli per l’incendio di stamattina in piazza del municipio. L’uomo, un senzatetto, è stato individuato dalle forze dell’ordine come possibile responsabile del danneggiamento alla Venere degli stracci, opera d’arte di Michelangelo Pistoletto distrutta dalle fiamme. Classe 1991, l’uomo è accusato di reato di incendio e distruzione dei beni culturali. Il sindaco ha dichiarato intanto di avere intenzione di installare nuovamente l’opera nella stessa posizione, mentre affando l’artista Michelangelo Pistoletto ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’incendio della sua opera. Il senzatetto sarebbe stato identificato tramite le videocamere di sorveglianza della zona, ma al momento il 32enne nega di essere coinvolto.
Sarebbero state le telecamere di video sorveglianza a inchiodarlo, ma lui al momento nega. Simone Isaia, questo il nome del clochard fermato dalla polizia per l’incendio di stamattina in Piazza del municipio, risulta tra i possibili responsabili della distruzione dell’opera d’arte, che nella mattinata di oggi ha preso fuoco insieme a tutta la struttura, rimasta adesso completamente spoglia a causa delle fiamme.
L’opera d’arte di Michelangelo Pistoletto era stata istallata in piazza lo scorso 28 giugno, adesso l’uomo è accusato di reati di incendio e distruzione dei beni culturali. Inizialmente si era pensato a un atto di vandalismo da parte di alcune bande, o di “ragazzi difficili” scrive La Repubblica. Niente delinquenza predatoria dunque, almeno secondo procuratore reggente di Napoli Sergio Ferrigno che sta conducendo le indagini con gli agenti di polizia di Napoli.
Il primo sospettato per l’incendio rimane dunque Isaia, 32enne senzatetto, anche se al momento l’uomo ha detto di non aver compiuto lui il rogo. Le telecamere verranno visionate ancora nelle prossime ore, per capire se sia stato effettivamente il clochard ad appiccare l’incendio stamattina, intorno alle 5,30.
Le immagini dell’opera in fiamme hanno fatto rapidamente il giro del web, con turisti, tassisti, e residenti del luogo che hanno ripreso il rogo con il proprio cellulare, sconvolti per la potenza delle immagini. Nessun danno si è registrato ad alcun passante per le fiamme, ne vi sono stati altri danneggiamenti oltre all’opera di Pistoletto. Nella mattinata, tantissimi si sono recati in piazza davanti al rogo, incuriositi ma anche affranti, davanti ai resti bruciati in vetroresina della statua.
Anche il sindaco Gaetano Manfredi è intervenuto sull’accaduto. Il primo cittadino di Napoli ha rassicurato sulla statua, dicendosi volenteroso a riposizionare nello stesso punto l’istallazione artistica, ma parlando anche di shock per la città: “E’ stato uno shock vedere bruciare un’opera d’arte dalla sera alla mattina: attirava turisti e creava dibattito, ma ora questo dibattito non c’è più. Vogliamo ricostruirla con un crowdfunding.
In piazza oltre al sindaco sono arrivati anche altri rappresentati dell’amministrazione locale, mentre le forze dell’ordine hanno messo l’area sotto sequestro. Il lavoro degli inquirenti ha portato fino a questo momento alla pista del 32enne, fermato di recente, che è stato ascoltato dal Procuratore.
L’incendio è divampato nella mattinata di oggi intorno alle 5,30, e a testimoniarlo sono stati proprio i numerosi video dei passanti. Purtroppo della scultura di Pistoletto rimangono solo la struttura metallica e alcuni brandelli. Intervenuto all’Ansa, in queste ore il creatore dell’opera ha detto di sentirsi affranto ma di non voler lasciarsi sopraffare dalle emozioni.
La sua Venere degli Stracci a Napoli verrà probabilmente installata nuovamente, ma intanto Michelangelo Pistoletto parla di una società “stracciona” che ha “preso il sopravvento”. Una volta appresa la notizia l’artista ha detto di avere avuto “un forte controllo dell’emozione”: “Perché la ragione deve vincere, sempre”. Poi continua: “Ma dall’altra parte l’emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un’armonia. Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità”.
Diverse le versioni della Venere degli Stracci, che Michelangelo Pistoletto ha concepito per la prima volta nel 1967. Lo scultore e artista biellese, proprio quando la corrente dell’arte povera muoveva i primi passi – filone nato in Italia alla fine degli anni ’60 nel Torinese – si era rifatto per la sua opera alle venere dell’artista neoclassico Bertel Thorvaldsen e alla sua Venere con la mela, per la sua realizzazione che vede appunto una venere al fianco di una montagna di stracci. Un modo per mettere a confronto il forte contrasto tra le forme classiche, i classicismi e la bellezza esemplare tipica dell’antichità con il caos e il disordine della vita moderna, rappresentata appunto dalla montagna di stracci.
L’opera di piazza del municipio era solo una delle tante statue, ubicate in diverse città e musei. Come quella al museo di arte contemporanea Donnareggina di Napoli o quella del museo di arte contemporanea del castello di Rivoli in Piemonte, e ancora una versione si trova al Tate Gallery di Liverpool.
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