Il proprietario di una ferramenta ha lasciato un cartello avvisando delle proprie ferie, ma non si è accorto di un grave errore.
Conoscere e saper parlare e scrivere in italiano corretto non è così scontato. Ce lo insegna, per l’ennesima volta, il caso del proprietario di una ferramenta che ha lasciato un cartello con un errore grammaticale gravissimo. Di che si tratta.
Chiude la ferramenta per ferie, ma non si accorge dell’errore
A segnalare per primo questo simpatico episodio dal retrogusto dolce/amaro è stato Cristiano Militello. Il giornalista ha condiviso una foto del cartello in questione sui social, commentando in modo buffo l’episodio.
Cosa diceva il cartello? “Nel mese di luglio saremo aperti solo la mattina dalle 9.00 alle 12.30.” E poi, l’errore da brividi: “ Chiediamo scusa per il disaggio”. Notato qualcosa? Si, in “disagio” c’è una “g” di troppo. Si tratta di un errore grammaticale davvero grave, ma potrebbe anche essere semplicemente una svista legata alla fretta nello scrivere.
Rimane comunque il fatto che, prima di stamparlo e affiggerlo all’entrata del negozio, il proprietario della ferramenta avrebbe potuto rileggerlo per verificare eventuali errori.
Le doppie nella lingua italiana
Considerando che l’errore commesso dallo scrittore del cartello riguarda le doppie, rispolveriamo qualche nozione di base riguardo a questa particolare regola grammaticale.
A differenza di altre lingue, le doppie nella lingua italiana sono essenziali a diversificare alcune parole molto simili tra loro. In alcuni casi, però, percepire la differenza a livello di suono creata dalle doppie non è così semplice. Ci sono però degli elementi di cui tenere conto per accorgersene, il che può aiutarci anche ad evitare errori con le doppie.
Ad esempio, possiamo percepire che il suono prodotto da una consonante doppia quando la articoliamo è più lungo. In più, il suono è più intenso, accentuato, mentre il suono della vocale che precede la consonante doppia dura meno. Al contrario, la vocale che si trova dopo la consonante doppia ha un suono più intenso.
Comunque, sapere questo non basta per riuscire anche a scrivere le parole con le doppie senza fare errori. Infatti percepire il suono delle doppie non va necessariamente di pari passo con il saperle scrivere e inserire all’interno delle parole.
Uno studio francese, ad esempio, ha dimostrato che, anche in soggetti che conoscevano bene le doppie, la velocità di scrittura diminuiva davanti ad una parola che le conteneva.
Questo meccanismo può essere legato al fatto che impieghiamo meno tempo a riconoscere un tipo diverso di lettera piuttosto che a identificare quante lettere uguali ci sono. Ciò vuol dire che scrivere una doppia richiede un lavoro maggiore dal punto di vista cognitivo.
Conosciamo meglio le doppie che vediamo più spesso
Lo stesso studio menzionato prima ha dimostrato anche che i bambini sono portati a scrivere meglio parole con le doppie che conoscono meglio, cioè che sentono o vedono più spesso. Perché accade?
Perché il nostro cervello, in quel caso, memorizza la forma della parola, la sua rappresentazione grafica. Di conseguenza, si crea un’aspettativa di come dovrà risultare, e in mancanza di una doppia si renderà conto che c’è qualcosa di strano.
In ogni caso, la buona notizia è che esistono degli esercizi utili a migliorare la nostra conoscenza delle doppie, permettendoci di sbagliare meno. Tra questi, molti trovano utile esercitarsi a distinguere suoni di diversa durata e intensità. Di solito, questo esercizio si svolge iniziando dapprima con suoni non linguistici, e poi passando a vocali e consonanti.
Anche giochi di memoria mirati ad identificare le coppie minime, cioè quelle presenti in parole piccole e comuni, sono utili. E poi, soprattutto con i più piccoli, questo tipo di esercizio prevede varianti che consentono di spaziare con immagini, cartoline e palette.
Insomma, il modo di conoscere meglio le doppie per non commettere errori gravi come quello di cui si è macchiato il nostro proprietario della ferramenta esiste, basta solo volerlo!