Dopo l’aggressione fisica verso una ragazza, un gruppo di minorenni di Ferrara ha pubblicato il video tramite Whatsapp.
I ragazzi sono stati denunciati e dopo alcuni giorni di indagini i carabinieri sono riusciti a risalire all’identità dei colpevoli, mentre la povera ragazza ha dovuto seguire un periodo di terapia presso uno specialista per poter superare il trauma dal momento che tutti hanno visto cosa le avevano fatto. Un gesto preoccupante che purtroppo rispecchia una società in cui la violenza è all’ordine del giorno, specialmente per gli individui dal carattere fragile.
Aggressione a Ferrara
Siamo a Ferrara per raccontare una nuova aggressione da parte del branco, l’ennesima baby gang che se la prende con una ragazzina senza motivo, riprendendo addirittura il tutto con il cellulare e diffondendo il video su Whatsapp.
L’aggressione violenta ha coinvolto 4 minorenni, fra cui una femmina, che a Comacchio hanno preso di mira una coetanea, anch’essa minorenne. Il video è diventato virale e la notizia è trapelata anche fuori da Ferrara per i contorni inquietanti.
A riportarla è stato FerraraToday e poi altre testate l’hanno ripresa, così in pochi minuti ha fatto il giro del web proprio come in pochissimo tempo tutti a Comacchio hanno saputo quello che è accaduto. L’aggressione ha visto come protagonisti degli adolescenti di età compresa fra i 12 e i 15 anni, infatti la denuncia che è scattata dopo l’identificazione, ha chiamato in gioco il Tribunale dei Minori.
La dinamica e le indagini
Sul fatto stanno indagando i carabinieri di zona che dopo alcuni giorni di indagine sono riusciti a capire chi ha messo in atto l’agguato. Questa è avvenuta il 18 marzo in un centro commerciale del comune ferrarese e la vittima è una 13enne che abita a Parma.
La giovane è stata prima attaccata verbalmente e poi afferrata per i capelli e colpita con violenti calci, sotto l’occhio della telecamere dello smartphone.
Ciò che è avvenuto ha messo in allarme tutta la comunità locale, perché sebbene si senta molto spesso di queste baby gang non ci si abitua mai del tutto ed è giusto così perché questi fatti vanno sempre denunciati.
I genitori della 13enne sono stai i primi a farsi portavoce di questa ingiustizia scaturita per motivi ancora non chiari. Subito hanno chiesto aiuto per identificare i colpevoli e chiedendo giustizia per la loro bambina malmenata come un animale davanti a tanti testimoni che non hanno fatto nulla per aiutarla.
In pochi giorni i militari hanno capito chi sono i ragazzi che hanno organizzato la spedizione punitiva e ora la loro posizione verrà valutata dalla Procura del Tribunale per i minorenni.
Resta da capire anche se l’aggressione sia stata casuale o premeditata, nel frattempo si stanno ascoltando attentamente le versioni dei giovani.
L’impegno dell’Arma per contrastare queste azioni illecite è costante e oltre alla campagne di sensibilizzazione contro il bullismo e la forma cyber di questa piaga, si rinnova l’invito ai cittadini a denunciare sempre tali episodi per consentire interventi rapidi perché altrimenti il fenomeno dilagherà sempre di più.