Le due dottoresse sono state indagate per aver somministrato i falsi vaccini per far ottenere il Green Pass ai pazienti.
Ora le donne sono state reintegrate nella struttura ospedaliera di Ferrara dove lavoravano, dopo la sospensione di alcuni mesi.
La storia che vi raccontiamo arriva da Ferrara, dove due dottoresse della Usl sono state sospese perché hanno somministrato ai loro pazienti dei vaccini falsi per favorire l’ottenimento del Green Pass.
Nella giornata di ieri è arrivato il loro reintegro al lavoro e così dopo un periodo di allontanamento riprenderanno il loro posto.
I fatti contestati alle due dottoresse risalgono alla scorsa primavera e dopo aver passato alcuni mesi ai domiciliari durante l’estate, entrambe erano tornate in libertà, ammettendo i propri errori e dichiarando alle forze dell’ordine che non erano state in grado di sottrarsi alle numerosissime richieste dei pazienti per poter ottenere in Green Pass senza vaccinazione, ricorrendo appunto ad altri metodi.
L’inchiesta condotta dai Carabinieri in merito al presunto giro di falsi vaccini è iniziata nei primi mesi del 2022, periodo in cui le due professioniste avrebbero finto di vaccinare i pazienti per consentire loro di ottenere il Green Pass.
In alcuni casi questi illeciti sarebbero stati compiuti in cambio di denaro e come per stessa ammissione delle due donne, le vaccinazioni sono andate avanti per mesi ma non allo scopo di arricchirsi.
Le due hanno riferito più volte di essersi pentite per quanto accaduto e hanno affermato di aver agito con leggerezza per cercare di accontentare un numero sempre maggiore di richieste da parte dei pazienti contrari al vaccino.
Gli avvocati dei due medici hanno sostenuto che le loro assistite non sono delle no-vax, infatti hanno realmente vaccinato regolarmente tantissime persone, purtroppo però si sono trovate in una spiacevole situazione dove hanno agito con leggerezza e irresponsabilità.
A seguito dell’inchiesta erano state sospese immediatamente dall’Usl e dall’Ordine dei medici di Ferrara, ora però verranno reintegrate fra diverse polemiche ma d’ora in avanti i loro comportamenti verranno tracciati dalle autorità competenti per evitare che vengano commessi nuovi illeciti analoghi.
La Magistratura ha assicurato all’Usl di Ferrara la massima collaborazione e vista la carriera impeccabile delle donne, togliendo ovviamente questa spiacevole parentesi, si è deciso per il loro ritorno al lavoro.
In un primo momento tale misura era arrivata solamente nei confronti della Compagno poiché l’altra dottoressa aveva violato le restrizioni dei domiciliari, ora invece anche la Gennari tornerà a lavoro.
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