Facebook croce e delizia delle società internazionali: la Ferrari è impegnata in uno scontro legale negli Stati Uniti con una famiglia che lamenta di essere stata “derubata” della pagina fan realizzata a supporto del Cavallino sul social network. E chiede un rimborso di 11 milioni di dollari. I fatti: l’allora 15enne Sammy Wasem, figlio prediletto di una famiglia di appassionati piloti amatoriali, crea una pagina fan per la sua grande passione ossia la Ferrari. Lo spazio social è così ben realizzato che raccoglieva ogni giorno migliaia e migliaia di clic fino a raggiungere i 500.000 fan in un anno. Da qui, l’azione legale della Ferrari che ha preso possesso della pagina. E se in un primo momento sembrava tutto risolto in modo amichevole, la situazione è poi degenerata.
La tesi della Ferrari è che la famiglia di Sammy ha utilizzato un marchio famoso per scopi che sono andati oltre la semplice passione personale. Si dice che si sia utilizzato il brand per merchandising non legato alla Ferrari oltre che per scopi privati come ad esempio l’invio degli inviti per la festa del diciottesimo compleanno del ragazzo. La famiglia risponde che è falso e che è stata derubata del controllo della pagina in modo illegittimo e non gli è stato riconosciuto l’ingente lavoro social. Di conseguenza chiede un rimborso di ben 11 milioni di dollari. “Non hanno scrupoli – hanno commentato – hanno avuto il coraggio di portar via i sogni di un ragazzo“. Chi ha ragione? In realtà si possono creare pagine fan non ufficiali sui marchi famosi in quanto appassionati senza commettere alcun reato, “Nessuno ha il diritto di agire come ha fatto la Ferrari“, commenta l’avvocato della famiglia Joris van Manen, che però è ben conscio che i Wasem hanno scarse possibilità di successo in quanto al momento del “passaggio” da loro alla Ferrari della pagina sociale non hanno firmato alcun documento. Come finirà? Vi terremo aggiornati.