Mentre i treni collezionavano guasti e ritardi, dalle casse delle Ferrovie del Sud Est usciva una vagonata di milioni che andavano ad arricchire dirigenti e amici dei dirigenti. Sono stati divulgati i numeri dello scandalo che ha travolto la FSE, società pubblica che gestisce 474 chilometri di linee ferroviarie tra le province meridionali della Puglia di Bari, Taranto e Lecce. Numeri che hanno provocato la reazione del premier Matteo Renzi.
Le Ferrovie del Sud Est sono state commissariate il 12 gennaio 2016 dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, a causa della grave situazione finanziaria: i debiti riscontrati erano infatti 311 milioni. Una voragine. Mentre i pendolari pugliesi pativano quotidiani disservizi come ritardi, corse cancellate, vagoni nuovi fermi in stazione.
Il commissario Andrea Viero ha consegnato la relazione sui conti a Delrio: “C’era un’azienda fuori dall’azienda dove la missione istituzionale del trasporto pubblico aveva un ruolo ancillare e risorse minime, mentre la gran parte veniva dispersa in consulenze inutili, con incarichi senza gara. Così, nel trasporto pubblico pugliese ci sono carrozze ferme e mai utilizzate, ritardi e disservizi, mentre qualcuno si abbuffava di denaro pubblico”.
Sotto accusa, in particolare, l’ex amministratore unico Luigi Fiorillo che, tra il 2006 e il 2012, avrebbe intascato 13 milioni e 750 mila euro. “Non è possibile ricostruire tutti i compensi entrati nelle tasche di Fiorillo nei 23 anni trascorsi in azienda”, sottolinea la relazione, facendo intuire che i guadagni potrebbero essere stati ben più lauti. I milioni comprendevano anche consulenze che affidava a se stesso.
L’avvocato tarantino, tra l’altro, è tra gli imputati per una presunta truffa transnazionale nell’ambito dell’acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25 ristrutturati) costati ben 22 milioni di euro. A creare la voragine anche decine e decine di consulenze e incarichi milionari, molti dei quali inutili, affidati a società esterne e persone vicine all’ex amministratore. A dispetto dei 150 milioni di incassi annuali per la FSE, la spesa per le consulenze in un decennio ha superato 132 milioni di euro.
Delrio: ‘Basta interessi privati e sprechi’
Il ministro Delrio, dopo aver commentato su Twitter, si è espresso anche su Facebook: “Come Ministero valuteremo l’azione di responsabilità e consegniamo ufficialmente le carte alla Procura. Poi, a breve, un piano industriale serio, con un risanamento profondo, per dare alla Puglia un servizio pubblico degno di questo nome. Un atto dovuto verso i cittadini e verso i 1.300 lavoratori dell’azienda che, siamo certi, avremo al nostro fianco per ripartire. Basta carrozze ferme, basta interessi privati e clientelismi, basta opacità, basta sprechi. A Bari, come nel resto del Sud e del Paese laddove ci siano incuria e cattive gestioni. Al centro del trasporto pubblico, come previsto dal dl Madia sul tpl, mettiamo i cittadini e i servizi pubblici, che devono essere comodi, puntuali e far camminare l’Italia a testa alta”.
Il commento di Renzi
Di poche parole il premier Renzi, che su Twitter ha assicurato “pulizie” per il bene del Sud.
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