Oggi è la festa del papà e tutti i bambini italiani si preparano a regalare qualcosa al proprio, ma come si festeggia questo giorno?
Ogni nazione ha la sua data ma come tutti sappiamo, in Italia è il 19 marzo per via della tradizione cattolica, infatti questo giorno corrisponde con la ricorrenza di San Giuseppe, appunto il padre di Gesù. Scopriamo questa festa fra curiosità e cenni storici.
Tutti i papà italiani si sono svegliati oggi fra le grida festanti dei propri bambini e tanti pacchetti regalo con idee, solitamente home made, confezionate in gran segreto poche ore prima.
Anche chi ha un figlio più grande sicuramente avrà sorriso quando questa mattina è stato svegliato da messaggi di auguri, sì perché essere festeggiati fa sempre molto piacere e non c’è età per ringraziare il proprio papà per tutti i bellissimi gesti che ogni giorno compie per noi e i sacrifici che a volte è difficile vedere perché lui dietro le sue grandi spalle forti e il sorriso un po’ stanco, cerca sempre di renderci la vita un po’ più rosea.
Sentimentalismi a parte, la festa del papà forse non avrà l’importanza storica come altre ricorrenze, ad esempio la festa della donna, tuttavia ha una valenza molto religiosa, almeno nel nostro Paese ed è un giorno che nessuno manca di celebrare, vediamo dunque in Italia quali sono le iniziative e le tradizioni legate al 19 marzo.
La ricorrenza cade nel giorno di San Giuseppe, il primo padre della storia cristiana, ovvero quello di Gesù. La festa nasce per il ruolo del papà all’interno della famiglia ma in generale anche nella società.
Questo concetto si festeggia in tutto il mondo ma ogni Paese declina la giornata in base alla storia e alle tradizioni, per questo non esiste un’unica data. Il culto di San Giuseppe in Italia era già praticato nel Medioevo però la festa vera e propria venne istituita oggi a partire dal Trecento.
Papa Sisto IV la inserì nel calendario romano nel 1479 mentre nel 1871 la Chiesa lo proclamò protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale perché la sua figura incarna un modello buono e positivo di vigilanza e provvidenza.
Non c’è un modo univoco per festeggiare il papà e ognuno lo fa come vuole. I bambini piccoli amano fare disegni e piccoli lavoretti che nel tempo verranno custoditi dal genitore come un piccolo tesoro, i più grandi amano riunirsi a cena e una buona idea è quella di prenotare in un ristorante e secondo il portale dedicato proprio a questo servizio, The Fork, il 60% dei figli ha questa abitudine.
In queste occasioni, sempre secondo la ricerca della piattaforma, i piatti prediletti sono quelli a base di pesce ma anche una pratica pizza.
È curioso che la figura del papà venga associata nell’immaginario alla cucina regionale italiana ma non tutti prenoteranno una cena o un pranzo nei locali, ci sono anche altri modi di celebrare il 19 marzo.
Fino alla fine degli anni Settanta questo giorno era considerato festivo ma poi è diventato feriale, ovviamente è una casualità che quest’anno sia capitato di domenica, motivo in più per festeggiare tutti insieme magari con una bella gita fuori porta. In altri Paesi ancora è festivo ma in Italia continua, nonostante il colore sul calendario, a essere motivo di gioia e riunione familiare.
Ci sono molti cibi tradizionali legati a questa ricorrenza, primi fra tutti i bignè di San Giuseppe romani, farciti con la crema e nella variante napoletana, con la marmellata di amarene. I dolci variano anche in altre regioni, ad esempio in Umbria e Toscana si preparano le frittelle di riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquore, in Emilia Romagna c’è la raviola alla crema, in Sicilia la sfince di San Giuseppe, ad ogni modo sono il comune denominatore di questa giornata perché si dice che dopo la fuga in Egitto, per scappare da Erode, Giuseppe fu costretto a vendere dei dolci per mantenere al sua famiglia in terra straniera.
Oltre al lato gastronomico abbiamo anche un fiore simbolo di questo giorno, ovvero le rose, che sono rosse se il papà è ancora in vita e bianche se non c’è più. Con queste si addobba la casa e si possono fare decorazioni diverse.
Ancora, un’altra tradizione è legata ai falò, per bruciare i residui del raccolto sui campo come segno di purificazione che coincide con la fine dell’inverno. Questo gesto non è legato direttamente alla figura del papà ma è comunque una tradizione del nostro Paese che viene rispettata proprio il 19 marzo.
Il 19 marzo è la festa del papà non solo in Italia ma anche in altri Stati che seguono le tradizioni cattoliche come Spagna, Portogallo, Canton Ticino, Andorra, Bolivia, Liechtenstein e Honduras.
La maggior parte dei Paesi però segue la tradizione americana che prevede una data variabile, che corrisponde alla terza domenica di giugno, come avviene qui da noi per la festa della mamma.
In Russia si festeggia il 23 febbraio in occasione della Giornata dei difensori della Patria, in Oceania la data è quella della prima domenica di settembre. In Thailandia è il 5 dicembre, quando nacque il sovrano Rama XI, scomparso nel 2016 e considerato il padre della nazione.
In Serbia i papà vengono festeggiati il 6 gennaio, in Corea del Sud l’8 maggio insieme alle mamme, in Romania la seconda domenica di maggio, in Danimarca il 5 giugno e in Polonia il 23 dello stesso mese.
Sono solo alcuni Paesi del mondo ma la figura del papà è importante ovunque, dai grandi centri urbani alle piccole località più remote del globo.
Se in questo giorno la cercherai sui motori di ricerca troverai tante frasi dolci per corredare i tuoi regali al papà ma sicuramente ogni gesto sarà apprezzato e non c’è bisogno poi di tante parole per dire grazie all’uomo che ci ha donato la vita e che ci ha permesso di essere ciò che siamo oggi. Allora, anche noi ci aggiungiamo agli auguri di tutti i bambini e degli adulti del mondo: Auguri papà!
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