Nel clima attuale di forte tensione, generato dai recenti fatti di cronaca internazionale, la questione dell’integrazione di differenti religioni all’interno dello stesso Paese torna a far discutere. Nei giorni scorsi Marco Parma, è stato protagonista di una vicenda che lo vede protagonista per aver cancellato il Natale, anche se non è vero. Immediate erano stato le proteste che hanno coinvolto anche un istituto di Opera. ‘Vincono i terroristi se al Natale desisti – Parma vergognati’, recitano gli striscioni affissi ai cancelli della scuola. Le polemiche sono ancora in corso: Parma si è dimesso da Preside, ma molti genitori si sono mobilitati in suo favore: nella lettera aperta da lui pubblicata sul sito della scuola, ha spiegato di aver confermato tutte le feste e di aver detto no a mamme che durante la mensa volevano insegnare canti natalizi cristiani, ritenendola una cosa non opportuna in una scuola multietcnica.
“L’unico diniego riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa che continuo a considerare inopportuna“, si legge nella lettera di Parma. Professori e genitori hanno voluto esprimere il loro appoggio, specificando che, nella scuola, ci sono decorazioni a tema ma nessun simbolo religioso e che nessuna festa è stata annullata, ma anzi aggiunta. “Non è stato cancellato il Natale, tutte le feste sono confermate con in più una festa d’inverno che avverrà il 21 gennaio. Non è stato tolto niente, è stato aggiunto“, hanno spiegato i genitori riuniti davanti ai cancelli della scuola il lunedì mattina, ricordando la festa in programma il 21 dicembre con le “classi che accolgono i genitori per quella che è la classica festa di Natale“.
Quello che dunque ha scatenato tutto è stato il concerto che, come ricordano i genitori, è un progetto nato in collaborazione con l’associazione “11 note”, al solo scopo di “insegnare la musica” e che già a settembre era programmato per il 21 gennaio. “Qualsiasi tentativo di strumentalizzare questa situazione non deve coinvolgere la scuola“, concludono i genitori.
Il no del preside quindi era rivolto ad alcune mamme che volevano usare la pausa della mensa per insegnare canti natalizi religiosi: visto che la scuola ha molti alunni di fede non cristiana, il Preside si era opposto, confermando per il resto tutto il programma, festa di Natale compresa. La versione raccontata da Parma e dai genitori è stata confermata anche dai professori.
La situazione è andata peggiorando di ora in ora perché, dai media, filtrava il messaggio sbagliato, cioè che era stato cancellato il Natale. Messaggio che era arrivato anche a genitori di alunni di fede musulmana che avevano subito scritto una lettera a questo proposito, sottolineando che così si andava a “ledere anche l’identità culturale e le tradizioni proprie della nostra società civile“.
Il risultato di tutto questo caos, creato quasi ad arte, sono state le reazioni della politica, in particolare del centrodestra, Lega in testa.
‘Per non provocare cancelli il Natale. Il 25 scuola aperta…e vai a lavorare’, sono questi gli slogan di protesta che lunedì mattina i ragazzi dell’Istituto Italo Calvino di Noverasco, a Opera, si sono ritrovati all’ingresso. I vari volantini e gli striscioni sono stati affissi ai cancelli nel corso di un blitz notturno, organizzato da un gruppo di militanti di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale. Il personale scolastico, non appena si è accorto dell’accaduto, ha tentato di eliminare tutto il materiale il più in fretta possibile, prima che suonasse la campanella.
Secondo Alberto Pozzoli, assessore ai giovani a Opera e membro dell’assemblea nazionale di FdI-AN, il gesto del Preside sarebbe incoerente: ‘Senza la nascita di Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, non esisterebbe il Natale. Parma, di fatto, ha così assecondato le volontà dei fondamentalisti. Coerenza vorrebbe che il preside e professori accorsi in sua difesa rinunciassero alle proprie ferie natalizie che si chiudono con l’Epifania’.
In giornata, sono arrivati un Matteo Salvini, Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa , davanti alla scuola di via Garofani a Rozzano. ‘Porterò in dono agli alunni dell’istituto un presepe con garbo, discrezione e senza voler imporre nulla a nessuno. Ma il presepe fa parte delle nostre tradizioni e della nostra cultura e religione: non è giusto che i nostri figli siano costretti a rinunciarvi’, ha dichiarato il segretario del Carroccio. Della versione dei genitori e di come si sono svolte davvero le cose, non sembra essersene curato molto.
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