Introdurre le feste islamiche nelle scuole milanesi? La proposta, a dispetto dell’apparenza, arriva da un membro della Chiesa Cattolica e non da un imam. L’arcivescovo di Milano Angelo Scola rovescia la teoria per cui i simboli religiosi cattolici vadano tolti per non offendere gli alunni di fede diversa: crocifissi e presepi restino in aula, ma che i musulmani portino in classe anche i loro simboli. Scola lancia il messaggio durante l’incontro all’Istituto dei ciechi in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
La religione dovrebbe essere uno strumento per favorire accoglienza e unione tra popoli: “Una società plurale deve essere il più possibile inclusiva, ma non può rinunciare al simbolo se no perde forza comunicativa. Critico la laicità alla francese: non è pensabile creare uno spazio di neutralità, in cui tutti facciano un passo indietro sul tema delle religioni. Piuttosto, ciascuno si narri e si lasci narrare. Se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere qualcuna delle loro feste ed inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare”. Un discorso che riguarda particolarmente Milano dove il 20 per cento degli alunni è straniero.
Allo stesso modo Scola si mostra favorevole alla costruzione di una moschea a Milano, purché “sia rispettosa delle forme e presenze architettoniche già presenti in città e trasparente nelle modalità comunicative, nella gestione, nelle gerarchie interne e nei collegamenti esterni”.
Si apre il dibattito: più giusto togliere i crocifissi dall’aula o festeggiare sia il Natale che il Ramadan? Al plauso degli imam si contrappongono le critiche della Lega Nord. Il portavoce del coordinamento delle moschee milanesi Caim, Davide Piccardo, apprezza e rilancia: “Non solo sono d’accordo e ringrazio Sua eminenza, ma mi spingo anche a proporre che le scuole restino chiuse in occasione di feste importanti come la fine del Ramadan o la Festa del sacrificio. Esattamente come per il Natale cristiano, così i bambini potranno celebrare la festa con la comunità”. Asfa Mahmoud, presidente della Casa della cultura musulmana: “Si potrebbe, come dice il cardinale, cogliere l’occasione di queste ricorrenze per mettere in comune l’esperienza religiosa declinata secondo modalità diverse. Si potrebbe fare festa in classe in quel periodo, come si fa nel periodo di Natale. La convivenza pacifica si costruisce anche con questi gesti di reciprocità”.
Di parere opposto il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che su Facebook si è limitato a scrivere: “Monsignor Scola, arcivescovo di Milano, ha proposto di istituire una FESTA ISLAMICA nelle scuole pubbliche. Mah. Con tutto il rispetto, io non sono assolutamente d’accordo!”.
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