L’ospite più attesa del secondo giorno della festa del Movimento 5 Stelle a Palermo era Virginia Raggi. La sindaca di Roma è salita sul palco e ha affilato le unghie. Ha promesso di non mollare, ha giurato che “siamo uniti più che mai”, e ha sparato a zero contro il premier Matteo Renzi “che non ha rottamato nessuno”. A pagare l’irruenza del popolo grillino sono stati dei giornalisti, vittime di insulti e spintoni da parte di alcuni militanti esagitati.
Prima di salire sul palco di Palermo, la Raggi ha incontrato Beppe Grillo. Da sabato di nuovo ufficialmente capo del Movimento. >“L’incontro con Beppe Grillo è andato bene, benissimo. Abbiamo parlato di quello che succederà, di come sta andando Roma. I problemi li stiamo risolvendo, c’è una giunta che è al lavoro. Presto vi dirò il nome del nuovo assessore al Bilancio. Se mi sono consultata con Grillo sui nomi? Mi sono consultata con consiglieri e assessori”.
La sindaca è poi salita sul palco, tra l’acclamazione della folla. Ha giurato che non si arrende al caos di Roma e che il Movimento è compatto. “Non mollo, non mollo. Che bello essere qui tutti uniti. Ci dipingono come divisi, invece non è vero: siamo più uniti che mai. Chi pensa di dividerci non ha capito nulla del M5S. Noi siamo uniti più che mai. Siamo una famiglia, comunità, siamo cittadini”.
Poi l’attacco a Renzi: “La cosa vergognosa è che sia il premier ad attaccarci, Matteo Renzi che non ha rottamato nessuno. Voleva rottamare, invece si è seduto al tavolo con Montezemolo, Malagò e Verdini”. “Onestà è una parola che li spaventa tanto – ha incalzato –. Se il No alle Olimpiadi li ha fatti tremare, quello al referendum segnerà la loro fine”.
“Abbiamo preso Roma, adesso tocca a Palermo, poi tocca alla Sicilia e poi toccherà all’Italia –ha concluso la Raggi – Il futuro è nelle nostri mani e le nostre mani sono libere, andiamoci a prendere Palermo, la Sicilia e l’Italia. Adesso tocca a noi”.
Insulti e spintoni ai giornalisti
Prima di salire sul palco, la sindaca ha girato per gli stand della festa, circondata dall’affetto dei militanti. È salita la tensione quando le si sono avvicinati alcuni giornalisti, che hanno ricevuto insulti e spintoni da parte di alcuni militanti. “Venduti”, “servi della gleba”, “leccate solo il potere”, alcuni degli insulti.
“L’odio non fa parte del Dna del Movimento 5 Stelle. Gli episodi di aggressione ai cronisti non ci appartengono, e ne prendiamo nettamente le distanze. Noi difendiamo chi lavora, soprattutto chi lo fa da precario per pochi euro al mese. Ribadiamo ancora una volta che il Movimento 5 Stelle è lontano dalla cultura dell’odio che tanti, troppi, ci attribuiscono. Un clima, probabilmente fomentato da scelte editoriali prese ai piani alti”: è stato il commento dei gruppi parlamentari di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle dopo l’aggressione ai giornalisti.
Dal palco di Palermo, prima della chiusura della kermesse, Beppe Grillo ha però minimizzato: “Un’infamia giornalistica ci ha portati qua a difenderci. I nostri giornalisti hanno circondato la Raggi. Scrivono pezzi sulla cellulite della Raggi, sui peli delle gambe della Raggi: questo è il nostro giornalismo medio di oggi”.